Giornale del partito UDC-Parlar chiaro novembre 2021

Solo l’UDC ha una spina dorsale – Gli altri partiti premiano i ricatti dell’UE

La Svizzera deve ancora una volta gettare 1,3 miliardi di franchi dei contribuenti nelle fauci dell’UE, anche se Bruxelles continua a discriminare il nostro paese. Lo dobbiamo  soprattutto al PLR e all’Alleanza del Centro (PPD).  

È interessante come alcuni partiti e taluni politici cambino improvvisamente le loro opinioni. Fedeli al motto “ciò che ho dichiarato prima delle elezioni non mi riguarda”, tradiscono le proprie convinzioni. L’esempio più recente: la Svizzera pagherà il cosiddetto “miliardo di coesione”. Prima delle elezioni federali del 2019, il Parlamento aveva però ancora una posizione chiara in merito: niente denaro dei contribuenti svizzeri finché l’UE discrimina il nostro Paese. La mozione in quel momento proveniva dal Consigliere agli Stati PLR Ruedi Noser.

La piroetta di Ruedi Noser

Che cosa è successo da allora? L’UE continua a rifiutarsi di riconoscere la borsa svizzera. Nel frattempo, sono state aggiunte ulteriori discriminazioni. A metà luglio la Commissione europea ha escluso la Svizzera dal programma di ricerca Horizon Europe – come azione punitiva perché il Consiglio federale ha chiuso i negoziati sull’accordo quadro. Alla quale vanno aggiunti svantaggi mirati nel settore dell’elettricità e nei prodotti medtech.

Eppure, gli 1,3 miliardi di franchi svizzeri per Bruxelles sono stati sbloccati nella sessione autunnale con i voti della sinistra, dei Verdi, dei Verdi liberali, del Centro (PPD) e del PLR. La piroetta più grande è stata eseguita dal nobile Ruedi Noser. Egli ha dichiarato alla Handelszeitung: la Svizzera dovrebbe  versare i soldi all’UE “senza corrispettivo”.  Cito: “A mio parere, il miliardo non deve avere alcun effetto speciale. Adesso lo versiamo. Che a Bruxelles ciò piaccia o meno non è importante”. Noser prima delle elezioni: nessun versamento all’UE fintanto che ci discrimina. Noser dopo le elezioni: la Svizzera dovrebbe pagare anche senza alcun corrispettivo.

Inginocchiarsi davanti a Bruxelles danneggia la Svizzera

Questa politica è indegna per la Svizzera. È una genuflessione e una violazione della parola data nel 2019. La maggioranza in parlamento apparentemente non rappresenta più gli interessi della Popolazione svizzera, bensì quelli dell’UE. Si ricompensa il ricattatore con un pagamento da un miliardo di franchi, pur essendo chiaro a tutti che questo tributo non servirà affatto a facilitare la situazione. Il nuovo vicepresidente della Commissione Ue parla già del prossimo “miliardo di coesione”.

L’UDC è stato l’unico partito a respingere questa capitolazione, così come l’approccio antidemocratico. Il messaggio sarebbe infatti stato presentato come un semplice “decreto federale” in modo che non vi sia alcuna possibilità di lanciare un referendum. La mia richiesta di referendum facoltativo è stata respinta dalla maggioranza di centro-sinistra. Gli altri partiti temono che il Popolo svizzero possa votare su questo indegno ricatto miliardario.

Conclusione: se vuoi la spina dorsale in politica, vota UDC.

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