Con il trattato di sottomissione all’UE diventiamo una colonia di Bruxelles
Con questi accordi, la Svizzera dovrebbe digerire in un solo colpo oltre 20’000 pagine di regolamenti europei. Tutto ciò che riguarda immigrazione, elettricità o prodotti alimentari si applicherebbe immediatamente al nostro Paese, senza possibilità di scelta. Saranno create persino nuove norme rivolte unicamente alla Svizzera. E anche se decidessimo diversamente, non fossimo d’accordo, i tribunali dovrebbero comunque giudicarci secondo il diritto dell’UE!

I turbo-europeisti parlano di certezza del diritto. È l’opposto! Significa leggi straniere, giudici stranieri, sanzioni straniere – e per sempre! È la stessa logica dei trattati coloniali. Domani l’UE potrebbe imporre quali colture seminare, quando attivare le nostre centrali idroelettriche, o pretendere miliardi per i suoi fondi. Non ci sono limiti alla sua inventiva quando si tratta di spremere la Svizzera.
Se il nostro Paese osasse introdurre in un qualsiasi ambito sue regole democraticamente decise, diverse da quelle europee, dovremmo comunque pagare un risarcimento deciso a Bruxelles o affrontare la revoca dell’accesso al mercato, legittimata dal trattato stesso! È la resa totale all’arbitrio europeo.
E non si dica che l’UE sia un partner affidabile. I fatti dicono il contrario: ci ha tagliati fuori dal settore medtech; ha violato Schengen con i controlli alle frontiere; ci ha tolto l’equivalenza borsistica; ha escluso le nostre università dai progetti di ricerca; ha bloccato le nostre mascherine anti-COVID nei porti; ha vietato gli atterraggi a Zurigo. Questo è il “partner affidabile” a cui dovremmo consegnarci rinunciano a qualsiasi autodeterminazione e sovranità?
Con questi trattati, la Svizzera perderebbe indipendenza e libertà, per piegarsi a un’Unione in crisi economica e con meno accordi di libero scambio di noi. Noi non accetteremo né la valanga di regolamenti, né la catena della sottomissione. Chi vuole una vera certezza del diritto per il nostro Paese deve dire no, chiaramente e senza esitazioni, a questo accordo coloniale!