Il Gruppo UDC è contrario a sovvenzionare l’industria siderurgica con fondi federali. La minaccia di chiusura dell’acciaieria di Gerlafingen è una conseguenza della politica climatica ed energetica irresponsabile e ideologica della sinistra rossa-verde. Il Gruppo UDC sostiene l’iniziativa cantonale del Canton di San Gallo che chiede l’abolizione dello status S, a causa del massiccio abuso di questo generoso status da parte dei Rom e di altre persone che non hanno vissuto a lungo in Ucraina.
La distruzione dell’industria e quindi dei posti di lavoro è il prezzo che dobbiamo pagare per la politica climatica ed energetica ideologica e irresponsabile della sinistra rossa-verde, che sta portando a un’esplosione dei prezzi dell’energia. L’esempio più recente è quello dell’acciaieria di Gerlafingen, nel Canton Soletta, che rischia la chiusura e la perdita di 500 posti di lavoro. In altre parole, la sinistra rossa-verde manda i pazienti in ospedale, per poi curarli a caro prezzo.
Il Gruppo UDC è estremamente scettico nei confronti dei salvataggi statali di aziende industriali private e pertanto respinge la mozione 24.3374 “Garantire che la Svizzera resti un polo industriale. Finanziamento transitorio per un’ecologizzazione della produzione dell’industria siderurgica” e le mozioni analoghe 24.3146 e 24.3159 “Misure d’emergenza per Stahl Gerlafingen”. L’acciaieria in questione appartiene al gruppo italiano AFV Beltrame S.p.A., che ne trae profitto. Invece di una politica di “salvataggio industriale”, l’UDC si impegna a creare buone condizioni quadro per l’economia, vale a dire buone infrastrutture, mercati aperti, tasse basse, un mercato del lavoro liberale e un approvvigionamento energetico accessibile, perché sono questi i fattori alla base del successo della nostra economia.
Porre fine all’abuso dello status S
Lo status S sembra essere sempre più abusato dai Rom e da altre persone che non vivevano stabilmente in Ucraina prima della guerra. Per combattere questi abusi, il Canton San Gallo chiede che lo status S venga rapidamente abolito e sostituito da una procedura accelerata prevista dalla legislazione vigente in materia di asilo. Il Gruppo UDC sostiene l’iniziativa cantonale 24.313 “Lotta agli abusi mediante la soppressione dello statuto S per i richiedenti l’asilo provenienti dall’Ucraina”. L’UDC ritiene che lo status di protezione S debba essere limitato a chi ha veramente bisogno di protezione, come richiesto dalla mozione 24.3378 della Consigliera degli Stati UDC Esther Friedli, in parte adottata dal Consiglio Nazionale.
D’altro canto, il Gruppo UDC respinge all’unanimità il patto ONU sulla migrazione, che porterebbe alla libera circolazione de facto delle persone in tutto il mondo e incoraggerebbe ulteriormente la migrazione per asilo verso il nostro Paese. Il patto dell’ONU incoraggia la migrazione, confondendo il confine tra la ricerca di protezione e la ricerca di una vita migliore. I migranti di ogni estrazione sociale, indipendentemente dalle loro qualifiche, dovrebbero (secondo questo testo) avere un accesso molto più facile al Paese di loro scelta. Inoltre, l’attraversamento illegale delle frontiere dovrebbe essere reso impunibile, il ricongiungimento familiare facilitato e le espulsioni rese più difficili. Tutto ciò non è compatibile con l’ordine giuridico fondamentale della Svizzera.