Un aiuto finanziario deve essere dato alle imprese che si trovano in una situazione economica pericolosa a causa delle misure di protezione dalla pandemia di Covid-19. Tuttavia, questo sostegno deve essere soggetto al principio “chi comanda, paga”. In altre parole, l’UDC invita i cantoni ad assumersi le proprie responsabilità quando impongono delle misure più pesanti di quelle emanate dalla Confederazione. Inoltre, bisogna rafforzare la lotta alla percezione abusiva di fondi di sostegno.
La protezione della salute pubblica è d’importanza vitale. Come la scorsa primavera, l’UDC intende porre l’accento su delle misure differenziate durante questa seconda ondata dell’epidemia. In priorità, occorre proteggere i gruppi della popolazione più vulnerabili esortandoli a proteggersi di loro propria iniziativa. Non è possibile rinchiudere tutta la popolazione e paralizzare l’economia. Per l’UDC, è pure evidente che le imprese costrette a cessare l’attività o cui è possibile funzionare solo parzialmente, devono essere sostenute.
Essendo questo sostegno finanziario alimentato con denaro dei contribuenti, bisogna sorvegliarne strettamente la distribuzione. Deve essere applicato il principio “chi comanda, paga”. La Confederazione deve assumersi la responsabilità delle sue misure politiche e i cantoni che impongono restrizioni ancora più severe, devono sopportarne le conseguenze. Non è tollerabile che il resto della Svizzera debba passare alla cassa se, per esempio, il governo ginevrino o vallesano decidono di chiudere ristoranti, bar, strutture per il tempo libero e la maggior parte dei commerci.
Consolidare le finanze federali e impedire gli abusi
L’UDC è stata il solo partito a frenare le velleità spenderecce della commissione parlamentare preparatoria. La sinistra – ossia il PS, i Verdi e i Verdi liberali – si comporta come se il denaro crescesse sugli alberi, proponendo di distribuire ancora una volta dei regali per circa 230 milioni di franchi all’estero in aggiunta ai sostegni finanziari di diversi miliardi accordati in Svizzera. Poiché la crisi attuale causa per forza di cose un calo degli introiti fiscali, l’UDC esige in primo luogo un consolidamento delle finanze federali, altrimenti il ceto medio subirà un rialzo massiccio dell’onere fiscale.
L’UDC approva l’aiuto alle persone realmente lese dalle misure decretate dallo Stato contro la propagazione del nuovo coronavirus. Ma esige che tutti gli abusi siano combattuti. Per esempio, la disoccupazione parziale è certamente un aiuto transitorio importante ed efficace che permette alle imprese di evitare licenziamenti nonostante un sottoutilizzo passeggero. Per contro, questa misura offre un potenziale d’abuso elevato, non esitando certe imprese a finanziare i loro salari con il denaro della collettività. L’UDC esige perciò una rigorosa verifica dei beneficiari di indennità per disoccupazione parziale. Dopotutto, sono i salariati e i datori di lavoro a essere penalizzati con un aumento dei prelievi salariali. Le imprese che hanno ottenuto in modo fraudolento dei crediti d’urgenza, devono essere perseguite e severamente punite.