A Ginevra si registra un caso di Covid-19 su 100 abitanti. Si tratta quindi del cantone svizzero più colpito dalla pandemia. Apparentemente, gli immigrati clandestini, che Ginevra tollera a decine di migliaia in violazione del diritto federale, accelerano la propagazione della pandemia. Le conseguenze per tutto il paese sono disastrose: a causa del gran numero di contagi di coronavirus, tutti gli abitanti della Svizzera hanno dovuto sottoporsi a massicce restrizioni decretate dallo Stato e dovranno poi assumersi i costi esorbitanti che risulteranno da queste misure.
Sono anni che le città governate dalla sinistra – Ginevra in testa – s’infischiano della legislazione federale sull’asilo e sugli stranieri, tollerando dei migranti clandestini a decine di migliaia. La crisi del Covid-19 evidenzia chiaramente il carattere irresponsabile di questa politica, perché sembra che questi migranti accelerino la propagazione del coronavirus. È perlomeno ciò che dimostra uno studio dell’ospedale universitario ginevrino, secondo il quale il tasso d’infezione è nettamente superiore alla media presso i clandestini. Inoltre, quest’ultimi spesso non accettano di farsi testare, perché la maggior parte di loro non ha un’assicurazione malattia. Anche le persone testate positive continuano a propagare il virus perché, sempre secondo questo studio, sovente non rispettano le misure di quarantena.
Respingere i clandestini alla frontiera
La situazione è certamente analoga in molte città svizzere dirette dalla sinistra e dagli ecologisti. Sono infatti queste città che da anni s’infischiano delle disposizioni legali federali. Ricordiamo l’esempio di Basilea, dove il governo ha rifiutato la scorsa estate di espellere un richiedente l’asilo la cui domanda era stata definitivamente respinta da un tribunale.
Queste negligenze non possono essere tollerate. L’UDC invita la Confederazione a intervenire infine severamente. È inaccettabile che delle autorità cantonali restino con le mani in mano di fronte alla moltiplicazione degli immigranti clandestini, chiamati eufemisticamente “sans-papiers” allo scopo di minimizzare il problema. I migranti entrati illegalmente in Svizzera e i nuovi che arrivano senza visto o permesso di soggiorno, devono sistematicamente essere respinti alle frontiere. Inoltre, bisogna porre di fronte alle loro responsabilità i cantoni e le città che non applicano il diritto federale nel settore della migrazione.