I passaggi vieppiù numerosi al servizio civile di persone assoggettate al servizio militare provocano un calo degli effettivi dell’esercito, dunque un indebolimento della difesa nazionale. La revisione della legge sul servizio civile avrebbe arrestato questa evoluzione. Ma un PPD totalmente irresponsabile ha appena impedito questa riforma, rendendosi complice della sinistra.
Il numero delle persone che effettuano il servizio civile è aumentato a tal punto durante gli ultimi undici anni, che gli effettivi dell’esercito sono pericolosamente minacciati. Il problema nasce anche dal fatto che parecchi militari scelgono, spesso per ragioni di comodità personale, di passare al servizio civile. Urge arrestare questa evoluzione per garantire la sicurezza della Svizzera. La revisione della legge sul servizio civile proposta dal Consiglio federale avrebbe aggiunto un ostacolo al passaggio verso il servizio civile. È quantomeno sorprendente che sia stato il PPD ad affossare questo progetto, rendendosi complice della sinistra antimilitarista. Per l’UDC, questo atteggiamento è insostenibile e totalmente irresponsabile.
La crisi provocata dalla pandemia Covid-19 ha appena evidenziato l’utilità di un esercito performante e ben organizzato. Secondo la Costituzione federale, ogni Svizzero è tenuto a prestare servizio militare, un obbligo che le cittadine e i cittadini svizzeri hanno confermato a larga maggioranza. Questa norma esclude di principio la libera scelta fra il servizio militare e il servizio civile sostitutivo. È quindi evidente per l’UDC, che il servizio civile è aperto solo alle persone che non possono conciliare il servizio militare con la loro coscienza.