Il Consiglio federale ha avviato una procedura di consultazione sul voto elettronico. Il suo obiettivo è di fare che questa tecnica diventi il terzo canale ordinario di voto e d’elezione. Ma il sistema di voto elettronico offre nuove possibilità di manipolazione ed è soggetto a panne. L’UDC chiede una sospensione dei preparativi.
Il voto elettronico è inutile; è costoso; assorbe importanti risorse nelle amministrazioni e minaccia la fiducia delle cittadine e dei cittadini nei risultati di elezioni e votazioni. L’UDC ha perciò depositato, durante la sessione invernale, un’iniziativa parlamentare che è stata co-firmata da deputati di tutti i partiti di governo, come pure da rappresentanti dei Verdi e del PEV. L’UDC chiede che i lavori preparatori del voto elettronico siano sospesi fino a quando il Consiglio federale avrà presentato un rapporto nel quale si dimostri, da una parte che gli attuali problemi inerenti alla sicurezza sono risolti e, dall’altra, che il voto elettronico risponda a un effettivo bisogno.
Le discussioni sulla sicurezza dei dati e sulle manipolazioni elettorali tramite le nuove tecnologie si sono intensificate in questi ultimi anni. L’introduzione di sistemi di voto elettronico comporta un grave rischio. Alla fine, solo un piccolo numero di specialisti in informatica saprà effettivamente se delle elezioni o delle votazioni si siano svolte correttamente. Inoltre, l’esercizio del voto via Internet facilita gli interventi di attori estranei nel nostro sistema politico.
Bisogna che i risultati di elezioni e votazioni siano comprensibili per ogni cittadina e cittadino. Le manipolazioni devono essere escluse e il segreto dell’urna salvaguardato. Queste condizioni essenziali sono soddisfatte dal sistema attuale basato su un conteggio decentralizzato dei voti. L’UDC combatte dunque l’introduzione di un sistema di voto elettronico centralizzatore e che ingloba tutta la Svizzera. Basterebbe un solo tentativo di manipolazione perché la fiducia delle cittadine e dei cittadini sia durevolmente compromessa.