Comunicato stampa

La pressione dell’UDC sta avendo effetto – il Consiglio federale deve porre fine alle sue misure autoritarie e arbitrarie

Grazie alla pressione esercitata dall’UDC, anche gli altri gruppi borghesi in Consiglio Nazionale si sono espressi a favore di una più rapida eliminazione delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. L’UDC si aspetta ora che la maggioranza di centro-sinistra in Consiglio federale abbandoni le sue misure autoritarie che stanno danneggiando la popolazione e l’economia e autorizzi venerdì la riapertura delle attività legate alla ristorazione, attesa da tempo.

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L’UDC è l’unico partito che ha sfidato instancabilmente la dannosa politica del Consiglio federale e si è opposto alle misure autoritarie e arbitrarie del Governo.

Questa pressione costante ha finalmente fatto muovere gli altri partiti borghesi. I gruppi parlamentari del PLR e del Centro non hanno certo avuto il coraggio, durante il dibattito odierno in Consiglio nazionale sulla legge Covid-19, di costringere il Consiglio federale a riaprire il 22 marzo tutti i settori che applicano concetti di protezione, ma almeno si sono espressi a favore di un’ulteriore e più ampia abolizione delle restrizioni.

L’UDC si aspetta ora che la maggioranza di centro-sinistra in Consiglio federale prenda le seguenti decisioni venerdì prossimo:

  • Le attività legate alla ristorazione e le imprese dei settori della cultura, dello spettacolo, del tempo libero e dello sport, cioè in particolare i centri di fitness, che applicano i concetti di protezione, possono riaprire il 22 marzo;
  • I cantoni sono autorizzati a permettere il servizio da asporto sulle terrazze dei ristoranti;
  • la regola delle cinque persone nei locali chiusi è abolita;
  • approntare immediatamente una strategia di apertura e di pianificazione della sicurezza per i grandi eventi culturali e sportivi.

Per l’UDC sarebbe del tutto inaccettabile che la maggioranza di centro-sinistra in Consiglio federale ignorasse ancora una volta le decisioni e le richieste delle commissioni parlamentari e dei cantoni, nonché le petizioni firmate dalla popolazione.

 
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