Il gruppo parlamentare UDC respinge all’unanimità la sostituzione dello statuto di persona ammessa provvisoriamente nel settore dell’asilo. Di fronte all’afflusso costante e massiccio di rifugiati economici in Svizzera, questo progetto è decisamente inaccettabile. Per ciò che concerne l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, il gruppo UDC dà l’assoluta priorità alla sicurezza della Svizzera.
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-CN) chiede la preparazione di un progetto di legge che crei un nuovo statuto per i richiedenti l’asilo ammessi provvisoriamente. Si tratterebbe di offrire a queste persone una protezione di più lunga durata e di migliorare le loro condizioni d’accesso al mercato del lavoro. Prendendo questa decisione, la maggioranza della CIP-CN si rende complice delle bande criminali di passatori e incoraggia tutti i migranti economici a prendere la via della Svizzera e a introdursi illegalmente. Il gruppo UDC ritiene all’unanimità che le persone ammesse provvisoriamente non siano dei rifugiati e che debbano ritornare il più rapidamente possibile nei loro paesi.
Il gruppo è inoltre stato informato dal consigliere federale Guy Parmelin sulle “Raccomandazioni del gruppo d’accompagnamento per la valutazione e l’acquisto di un nuovo aereo da combattimento”. Per i parlamentari UDC, la priorità assoluta sarà sempre quella di garantire la sicurezza del nostro paese. Quest’obiettivo esige di garantire la capacità di difesa dell’esercito svizzero in terra e in aria. I mezzi finanziari necessari all’attuazione di questo mandato costituzionale devono essere messi a disposizione. In questo stesso contesto, il gruppo UDC ha approvato all’unanimità il messaggio 2017 sull’esercito, senza tagliare il credito richiesto. Infine, ha rifiutato di prolungare l’impegno di Swisscoy nell’ambito della KFOR fino al 31 dicembre 2020.
Grazie al referendum dell’UDC contro la legge sull’energia, il Consiglio nazionale ha già rifiutato il Sistema d’incentivazione in materia climatica ed energetica (SICE). Questo nuovo articolo costituzionale permetterebbe alla Confederazione di prelevare pesanti tasse sui combustibili e sui carburanti, come pure sull’elettricità. Il gruppo UDC aspetterà al varco i sostenitori della legge sull’energia con la loro promessa secondo la quale anche il Consiglio degli Stati rifiuterà a maggioranza d’entrare in materia su questo progetto inutile, affossandolo quindi definitivamente. I parlamentari UDC si sono pure opposti alla ratifica dell’accordo di Parigi sul clima. Ancora prima della stipulazione di questo trattato, la Svizzera aveva già annunciato i suoi esagerati obiettivi in termini di riduzione delle emissioni (riduzione entro il 2030 delle emissioni di gas a effetto serra del 50% rispetto al loro livello del 1990). Con la ratifica di quest’accordo, questi obiettivi saranno definitivamente iscritti nella legge sul CO2. Il solo modo per raggiungerli è quello di aumentare massicciamente le tasse e i prelievi che gravano su automobilisti, camionisti, proprietari di riscaldamenti a olio, arti e mestieri, eccetera. Il gruppo UDC ha quindi respinto all’unanimità questo progetto.