Comunicato stampa

La Svizzera dei 10 milioni: il Consiglio federale non fa nulla per combattere l’immigrazione eccessiva

Ogni anno, più di centomila persone immigrano in Svizzera attraverso la libera circolazione delle persone e l’asilo, con conseguenze devastanti per il nostro piccolo Paese. La popolazione svizzera è stufa di questa politica d’immigrazione irresponsabile, come dimostra l’iniziativa popolare “No a una Svizzera da 10 milioni (Iniziativa per la sostenibilità)”, che è stata rapidamente portata a termine. Il fatto che la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale abbia respinto l’iniziativa popolare senza una controproposta rasenta il rifiuto di lavorare in questa direzione.

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L’immigrazione in Svizzera è a un livello record: solo nel 2023, più di 260’000 persone sono immigrate nel nostro piccolo Paese. Anche l’immigrazione netta, ovvero la differenza tra immigrazione ed emigrazione, nel 2023 è stata più alta che mai, con 142’300 persone. A ciò si aggiungono oltre 30’000 richiedenti asilo che arrivano da tutto il mondo con bande criminali di trafficanti. Attualmente in Svizzera vivono oltre 2,4 milioni di stranieri, pari a una quota del 27%.

Le conseguenze di un’immigrazione incontrollata sono devastanti. Praticamente tutti i problemi di cui soffre la popolazione svizzera possono essere ricondotti a un’immigrazione eccessiva e incontrollata: aumento della criminalità, esplosione dei costi sociali, carenza di alloggi, aumento degli affitti e dei premi di assicurazione sanitaria, diminuzione della qualità delle nostre scuole, sovraccarico dei trasporti pubblici e ingorghi. Come annunciato di recente dalla Confederazione, nel 2022 il traffico sulla rete autostradale è stato congestionato per un totale di 39’863 ore: un aumento del 22,7% rispetto all’anno precedente. Si tratta della cifra più alta mai misurata.

Anche la criminalità d’importazione ha raggiunto un livello intollerabile. Nel 2023, i reati sono aumentati del 14%, raggiungendo i 522’558 casi. Si tratta di 1’431 reati al giorno! Il 56% degli imputati sono stranieri e la percentuale di richiedenti asilo è particolarmente elevata. Il fatto che il Consiglio federale non voglia fare nulla contro questa dannosa ondata di immigrati rasenta il rifiuto di lavorare.

Poiché la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale si rifiuta di adottare misure efficaci contro il caos dell’asilo anche nell’ambito della politica di asilo, spetta ai cittadini decidere. Per questo motivo l’UDC ha lanciato il 25 maggio l’iniziativa popolare “Stop agli abusi nell’asilo! (Iniziativa per la protezione delle frontiere)”.

Scioglimento progressivo della neutralità

La neutralità ha portato sicurezza e pace alla Svizzera per oltre 200 anni. Nonostante ciò, il Consiglio federale respinge l’Iniziativa sulla neutralità. Il Consiglio federale mostra così il suo vero volto: non è disposto a sancire in modo chiaro e inequivocabile nella Costituzione la neutralità perpetua e armata della Svizzera. L’iniziativa chiede inoltre che la Svizzera non possa aderire ad alcuna alleanza militare o di difesa. Il Consiglio federale ha detto no anche a questo, portando il nostro Paese a correre il rischio di essere coinvolto in conflitti esteri. L’UDC respinge fermamente questa negligente confidenza con alleanze militari come la NATO. La dissoluzione strisciante della neutralità è una minaccia per la sicurezza interna ed esterna della Svizzera.

 
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