Il Consiglio federale ha approvato oggi il suo messaggio indirizzato al Parlamento, concernente la riforma dell’AVS. L’UDC approva l’adeguamento dell’età di pensionamento delle donne a quella degli uomini, ma mantiene la sua richiesta di trasferire all’AVS sia un miliardo di franchi prelevato all’aiuto allo sviluppo, sia il miliardo di franchi previsto per la coesione dell’UE.
L’UDC accoglie con favore la decisione del Consiglio federale di adeguare l’età di pensionamento delle donne a quella degli uomini. Si oppone tuttavia all’idea di alleggerire le conseguenze di questa modifica con delle misure di compensazione che costerebbero 700 milioni di franchi all’AVS. L’UDC depositerà delle proposte in questo senso in Parlamento. Altrettanto, essa rifiuta categoricamente l’aumento dell’IVA dello 0,7%.
È inoltre evidente, per l’UDC, che il consolidamento dell’AVS dovrà comportare non soltanto l’adeguamento dell’età di pensionamento delle donne, ma anche il rimborso del debito che l’assicurazione-invalidità ha contratto con l’AVS. Inoltre, essa ritiene che almeno un miliardo di franchi debba essere prelevato dal credito per l’aiuto all’etero e allo sviluppo, che sostiene troppo spesso dei progetti discutibili. Questo denaro deve servire a garantire le rendite AVS delle persone in Svizzera. Infine, tenuto conto del vergognoso ricatto che l’UE esercita nei confronti della Svizzera rifiutando di riconoscere l’equivalenza della borsa elvetica, anche il miliardo di franchi previsto per il fondo di coesione sarà bene immetterlo nell’AVS.