Il gruppo parlamentare UDC s’è riunito il 7.07.2016 a Berna. Tenuto conto della situazione finanziaria della Confederazione, esso ha suggerito un aumento meno forte del grande credito-quadro per la formazione e la ricerca, rispetto all’importo proposto dal Consiglio federale. Il massiccio aumento delle spese avvenuto durante gli anni scorsi deve cessare. Inoltre, il gruppo respinge categoricamente l’aumento del prezzo dei carburanti a favore del Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato.
Il messaggio per la promozione della formazione, della ricerca e dell’innovazione 2017-2020 prevede dei crediti-quadro per un importo globale di 26 miliardi di franchi. Il Consiglio federale mira dunque a una crescita annuale del 2% delle spese per questo settore. Esso si basa, per di più, su un rincaro dello 0,9% l’anno, mentre che l’inflazione era negativa negli ultimi anni.
Di fronte ai problemi finanziari che attendono la Confederazione nei prossimi anni (deficit strutturali di 1,5 miliardi di franchi a partire dal 2018), è indispensabile per l’UDC stabilizzare le spese per gli anni dal 2017 al 2020 al loro livello del 2016, ossia a 6,187 miliardi di franchi l’anno. Conseguenza: rispetto al credito stanziato di 23,8 miliardi per gli anni dal 2013 al 2016, le spese cresceranno lo stesso di circa 1 miliardo di franchi, raggiungendo un totale di 24,74 miliardi.
NO all’aumento del prezzo della benzina
Il gruppo UDC ha pure discusso il progetto di Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Come concetto globale, il FOSTRA dovrebbe garantire a lungo termine il rinnovo e la sistemazione dell’infrastruttura stradale svizzera. Il FOSTRA può essere finanziato senza nuovi aumenti dell’imposta sugli oli minerali. Il gruppo UDC s’oppone anche con determinazione alla mozione del Consiglio degli Stati per l’introduzione di una vignetta elettronica. Lo scopo di questa proposta non è solo di sostituire l’attuale vignetta autoadesiva con una moderna “smartcard” ma, soprattutto, di preparare il terreno al cosiddetto “roadpricing”, come pure alla sorveglianza totale degli automobilisti. L’introduzione e l’utilizzo della vignetta elettronica provocherebbe costi considerevoli ed esigerebbe del personale supplementare a livello federale. Inoltre, ci si deve aspettare che i movimenti di ogni veicolo saranno registrati e che nuove tasse saranno chieste agli utenti della strada. Il popolo s’è abituato alla vignetta autoadesiva a 40 franchi e non desidera alcun cambiamento di questo sistema.
NO all’ampliamento del Consiglio federale
Il gruppo UDC respinge infine chiaramente la modifica della Costituzione federale, proposta dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, che porterebbe il numero dei membri del Consiglio federale da sette a nove. È incontestabile che il carico di lavoro gravante sul governo sia enormemente aumentato dalla fondazione dello Stato federale. Ma è anche evidente che, parallelamente, l’effettivo del personale dell’amministrazione e la sua efficienza grazie ai mezzi tecnici moderni sono aumentati in misura altrettanto forte. Un aumento del numero di consiglieri federali avrebbe per effetto un ulteriore gonfiamento dell’amministrazione che conta già oggi circa 35’000 impiegati. D’altronde, lo stesso Consiglio federale è dell’opinione che non sia necessario portare il suo effettivo a nove membri. Di fronte all’argomento di un’equa rappresentanza delle regioni geografiche e linguistiche, si noti che già la Costituzione federale attuale contiene una norma in questo senso e che una nuova formulazione della stessa non porterebbe alcun vantaggio.