Comunicato stampa

Senza l’iniziativa per la limitazione, la Svizzera di 10 milioni di abitanti sarà presto una realtà

La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-CN) rifiuta di controllare l’immigrazione e vuole mantenere il diritto alla libera immigrazione in Svizzera dallo spazio UE. Essa raccomanda perciò al suo plenum di respingere l’iniziativa UDC per la limitazione. Questa decisione conferma una volta di più che tutte le promesse degli altri partiti di prendere sul serio i problemi che l’immigrazione di massa pone sul mercato del lavoro – in particolare agli ultracinquantenni – non sono altro che parole al vento.

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Perfino il Consiglio federale è stato costretto ad ammettere che l’immigrazione incontrollata, in particolare a seguito dell’accordo di libera circolazione delle persone con l’UE, pone dei problemi. I lavoratori più anziani sono vieppiù sotto pressione, perché le imprese li rimpiazzano con manodopera importata giovane e a buon mercato.

Le conseguenze dell’immigrazione di massa incontrollata, ossia un milione di persone supplementari negli ultimi 13 anni, sono percettibili tutti i giorni dagli abitanti di questo paese: treni sovraccarichi, ingorghi sulle strade, richiedenti l’asilo e altri migranti ubriachi e violenti che girano a zonzo nelle strade, superfici verdi cementificate, alti costi della salute e dell’aiuto sociale. Oggi, sei assistiti sociali su dieci sono stranieri. La mancanza di rispetto, quando non addirittura aggressività, nei riguardi di agenti di polizia, insegnanti, infermiere, operatrici sociali e giovani donne in generale, fanno ormai parte della quotidianità. Questo clima di insicurezza è poi anche aggravato dalla paura per l’impiego, il salario e per il futuro dei figli.

Il rifiuto di gestire l’immigrazione minaccia la pace sociale
L’iniziativa per la limitazione chiede che i problemi causati dall’immigrazione di massa siano finalmente risolti grazie alle misure seguenti:

  • la Svizzera deve gestire e controllare l’immigrazione in modo autonomo;
  • il diritto d’immigrare in Svizzera e nelle istituzioni sociali deve essere soppresso;
  • il Consiglio federale deve sospendere la libera circolazione delle persone con l’UE, se necessario rescindendo il relativo accordo.

Il rifiuto del Consiglio federale e degli altri partiti di affrontare il male alla radice e di gestire di nuovo autonomamente l’immigrazione, minaccia la pace sociale in Svizzera. L’iniziativa per la limitazione vieta la stipulazione di accordi comportanti un diritto alla libera circolazione delle persone. Essa fa perciò sì che solo i professionisti di cui l’economia svizzera ha realmente bisogno possano entrare nel paese e mette fine all’afflusso di persone poco qualificate che finiscono presto o tardi nella rete sociale, o che addirittura tentano di accedervi volontariamente.

La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-CN) ha cionondimeno deciso – eccetto i membri dell’UDC – di raccomandare al Parlamento di respingere l’iniziativa per la limitazione. Questa decisione indica anche a che punto i rappresentanti del PPD e del PLR siano tenuti al guinzaglio dagli eurofanatici dell’associazione economiesuisse.

 
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