Comunicato stampa

Sfruttare il margine di manovra della democrazia diretta contro l’accordo-quadro UE e il Patto ONU per le migrazioni

L’UDC non è per niente sorpresa del netto rifiuto dell’iniziativa per l’autodeterminazione. La propaganda massiccia, aggressiva e diffamatoria degli avversari ha manifestamente dato i suoi frutti. In compenso, la campagna di voto ha comunque avviato un dibattito utile, ma finora soffocato, sul rapporto fra il diritto svizzero e il diritto internazionale, come pure sul significato della democrazia diretta. Nella fase finale, gli avversari hanno osato affermare che nulla era cambiato in Svizzera per ciò che concerne la priorità del diritto nazionale. Il popolo ha dato fiducia alle affermazioni insinuanti che le sentenze del Tribunale federale del 2012 e del 2015 non fossero delle decisioni di principio. Il futuro dimostrerà se questa fiducia sia stata ben riposta. L’UDC rimarrà comunque vigile.

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L’UDC continuerà la sua battaglia per l’autodeterminazione della Svizzera. La sua richiesta più immediata è di rinunciare all’adesione della Svizzera al Patto dell’ONU per le migrazioni. Essa ricorda, a questo riguardo, le belle promesse dei rappresentanti degli altri partiti borghesi, annuncianti che il Parlamento potrà almeno dibattere un progetto di legge soggetto a referendum, affinché il popolo svizzero possa decidere in ultima istanza se vuole accettare una convenzione dalle conseguenze così gravi.

In seguito, l’UDC combatterà l’assoggettamento del nostro paese alle istituzioni dell’UE mediante un’integrazione della Svizzera nell’apparato di Bruxelles, che implica in particolare la ripresa dinamica del diritto UE e, infine, la subordinazione della Svizzera alla Corte di giustizia UE. Questa estensione del diritto UE alla Svizzera sarebbe un ulteriore indebolimento della democrazia diretta. L’UDC si oppone anche a dei contributi al fondo di coesione dell’UE.

Infine, l’UDC prende atto con soddisfazione del fermo rifiuto che il popolo svizzero ha opposto ai complici di sinistra dei truffatori dell’aiuto sociale, accettando chiaramente la legge che permette alle assicurazioni sociali di impiegare degli investigatori.

 
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