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Tre anni di diritto d’urgenza sono sufficienti – NO alla proroga della legge Covid 19.

Con il prolungamento della legge Covid 19, che gli svizzeri voteranno il 18 giugno, il Consiglio federale può limitare la libertà della popolazione in qualsiasi momento. Poiché non vi è alcuna giustificazione per tali massicce violazioni dei diritti fondamentali, il comitato centrale dell’UDC Svizzera ha deciso, in occasione della sua riunione a Berna, di raccomandare di votare “NO”  il 18 giugno prossimo.

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Nel dicembre 2022, la maggioranza di centro-sinistra in Parlamento ha approvato la proroga della Legge federale sulle basi legali per le ordinanze del Consiglio federale per far fronte all’epidemia di Covid 19 (Legge Covid 19). Ciò significa che il Consiglio federale può nuovamente decretare l’uso di un certificato o ulteriori misure discriminatorie in qualsiasi momento fino alla metà del 2024. Questa decisione è alquanto discutibile in termini di politica democratica. È stata approvata il 16 dicembre 2022 ed è entrata in vigore già il 1° gennaio 2023 – non è possibile indire un referendum e nemmeno una votazione popolare entro questo breve periodo di tempo. La maggioranza di centro-sinistra ha quindi minato ancora una volta i diritti popolari.

Inoltre, già nel dicembre scorso era palese che numerose misure Covid si erano spinte troppo in là ed erano rimaste in vigore troppo a lungo. Il triste culmine dell’inqualificabile politica Covid lo si è raggiunto con l’introduzione del certificato Covid obbligatorio. Ciò non ha aiutato a contenere il virus, ma la popolazione è stata di fatto costretta a vaccinarsi. Nel frattempo, persino Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le questioni vaccinali, ha ammesso pubblicamente che la trasmissione del virus non è stata influenzata dalla vaccinazione. Né si può dimostrare che le settimane di chiusura dei negozi abbiano avuto un effetto sui ricoveri.

Il prolungamento della legge è inutile anche perché gli argomenti centrali delle prime due votazioni non sono più validi. Nella prima votazione si trattava dell’aiuto finanziario, nel frattempo scaduto. Nella seconda, l’attenzione era rivolta alle falsità relative all’inutile certificato e sull’efficacia della vaccinazione. Un certificato che non è più necessario per i viaggi all’estero.

Lo stesso Consiglio federale ha dichiarato conclusa la “pandemia” e ha annullato tutte le misure. Poiché nessun argomento ragionevole giustifica un’invasione così massiccia delle libertà democratiche e fondamentali della popolazione, il comitato centrale dell’UDC Svizzera raccomanda di votare NO.

 
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