La violenza e la criminalità stanno aumentando in modo massiccio in Svizzera. Una delle ragioni è la politica d’asilo completamente fallimentare del centro-sinistra. Le vittime sono spesso donne – come recentemente a Zurigo, dove un eritreo ha picchiato due donne fino a farle finire all’ospedale, o a Rupperswil (AG), dove un uomo dello Sri Lanka ha ucciso sua moglie.
Domenica, un uomo eritreo ha picchiato due donne fino a farle finire all’ospedale presso stazione centrale di Zurigo. Il fatto che la procura stia indagando su di lui per tentato omicidio dimostra la brutalità dell’aggressione. Solo tre giorni dopo, un uomo dello Sri Lanka ha ucciso la moglie a Rupperswil (AG).
Non si tratta di deplorevoli casi isolati, ma purtroppo sono sempre più frequenti in Svizzera. Una delle cause è il fallimento della politica d’asilo del centro-sinistra. Lo si può vedere chiaramente alla stazione ferroviaria centrale di Zurigo, che sta diventando sempre più un luogo poco sicuro. Gli aggressori sono praticamente senza eccezione giovani uomini con un background migratorio, spesso provenienti dal Nord Africa, spesso richiedenti l’asilo respinti. Il fatto che siano ancora qui dimostra che la politica d’asilo è fallimentare. Un sistema che premia le persone che arrivano in Svizzera illegalmente e senza un valido motivo per chiedere l’asilo, che si oppongono all’obbligo di lasciare il Paese e non vengono nemmeno espulse se diventano criminali e violenti.
Basta con la violenza importata! È giunto il momento di proteggere la popolazione svizzera – soprattutto le donne – da questi presunti richiedenti l’asilo. L’UDC chiede quindi alla Consigliera federale responsabile Elisabeth Baume-Schneider di riorientare finalmente la politica di asilo in modo che: