Editoriale

Dopo il Sì alla legge divoratrice di elettricità: ora non ci devono essere divieti!

I sostenitori hanno vinto la votazione sulla legge divoratrice di elettricità con la promessa che non ci sarebbero stati costi più elevati e non ci sarebbero stati divieti. La diffidenza è dovuta: già durante la domenica di voto, il co-presidente del PS Cédric Wermuth ha gettato la maschera e ha tirato in causa i famigerati divieti.

Marco Chiesa
Marco Chiesa
Presidente Ruvigliana (TI)
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È stata un’intensa campagna di voto. Alla fine, i sostenitori sono riusciti a far passare la cosiddetta legge sulla protezione del clima. L’UDC ha combattuto da sola contro tutti e ci tengo a ringraziare tutti per il sostegno e l’ottimo lavoro svolto! Non abbiamo vinto questa votazione, ma il risultato rappresenta comunque un successo: la percentuale di NO del 41% è di gran lunga superiore alla base elettorale del nostro partito. In particolare, quasi la metà della base liberale ha respinto la legge divoratrice di elettricità.

I sostenitori hanno vinto la votazione promettendo che non ci sarebbero stati né costi più elevati né divieti. Ora sono chiamati a mantenere questa promessa. Ogni altra possibilità rappresenterebbe un deliberato inganno nei confronti della popolazione.

Wermuth (PS) sta già flirtando con i divieti
Purtroppo, vi sono già i primi segnali di questo sfacciato inganno nei confronti del Popolo. Il co-presidente del PS Cédric Wermuth ha annunciato già durante la giornata di domenica che “dobbiamo discutere” dei divieti. Il “consumismo lussuoso ” deve essere vietato, ad esempio nell’ambito dei viaggi aerei.
Altri hanno anche gettato la maschera. “Ora deve fare male”, ha chiosato la caporedattrice del “Tages-Anzeiger”, Raphaela Birrer. “Dolore” significa in parole povere: regolamenti, divieti, esplosione dei costi. In altre parole, esattamente ciò da cui noi avevamo messo in guardia durante la campagna di voto.

Dobbiamo costruire nuove centrali nucleari
Il risultato è particolarmente amaro per gli abitanti delle zone rurali. Ancora una volta, infatti, emerge il divario tra città e campagna. La popolazione della campagna e delle valli deve nuovamente ingoiare il boccone amaro che le è stato rifilato dalle città a trazione rosso-verde.

Che si fa ora? I sostenitori vanno presi in parola. Non ci dovranno essere divieti e costi più alti per l’energia, come ha sottolineato domenica anche il nostro Consigliere federale Albert Rösti. Un approvvigionamento di elettricità sufficiente e a prezzi accessibili ha ora la priorità assoluta. Ciò è possibile solo se manteniamo in funzione le centrali nucleari esistenti e affrontiamo la questione relativa alla costruzione di nuove centrali nucleari di ultima generazione. L’insensato divieto tecnologico dev’essere quindi abrogato. Il PLR e il Centro devono finalmente chiarire questo punto. Noi dell’UDC rimarremo vigili e determinati a dar battaglia ai divieti e all’aumento dei costi.

Marco Chiesa
Marco Chiesa
Presidente Ruvigliana (TI)
 
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