Il Consiglio nazionale ha discusso per quattro ore delle modifiche alla legge sull’asilo. Si trattava di come applicare rimpatri rigorosi? No. O di fermare la migrazione incontrollata nell’ambito dell’asilo? No. Si trattava – tenetevi forte – del funzionamento e della sicurezza nei centri di accoglienza per richiedenti asilo.
Questo dibattito sull’asilo mostra qual è il problema del nostro intero sistema: invece di combattere l’abuso dell’asilo, ci si concentra sulla sicurezza nei centri di accoglienza – mentre la sicurezza al di fuori dei centri è un aspetto secondario. I partiti della coalizione sinistra/verdi parlano sempre di «persone in cerca di protezione» – e in Parlamento si discute su come proteggere i richiedenti asilo da altri richiedenti asilo.
Ciò che mi preoccupa ancora di più: la protezione della popolazione svizzera non è argomento di discussione. Non passa giorno senza furti, aggressioni sessuali, atti di violenza o anche solo comportamenti scorretti, viaggiatori senza biglietto e molestie. La criminalità legata all’asilo è raddoppiata in soli due anni. Dobbiamo accettare questo comportamento da ospiti nel nostro paese?
È già abbastanza imbarazzante che si debbano introdurre misure disciplinari per i cosiddetti «richiedenti protezione», per migranti che distruggono intenzionalmente le strutture o attaccano altri residenti e il personale addetto.
Chi protegge la popolazione svizzera dai richiedenti asilo problematici?
Cosa è emerso alla fine del dibattito? Una tigre di carta senza denti. Una delle «misure disciplinari» approvate: i casi problematici possono essere esclusi dal tavolo da ping-pong comune. Che effetto pensate che possa fare a un algerino o un afghano? Tra l’altro, è possibile presentare ricorso contro tale misura – fino al Tribunale amministrativo federale. Non potrebbe essere più assurdo. Ogni recluta viene punita disciplinarmente in modo molto più severo – fino a 10 giorni di arresto.
Noi dell’UDC abbiamo presentato diverse proposte di inasprimento. Ad esempio, la detenzione dei minorenni pericolosi fino all’arrivo della polizia. La maggioranza di centro-sinistra e anche il Consigliere federale socialista Jans erano contrari – trovano la misura troppo severa. Il coprifuoco non è nemmeno in discussione: potrebbe portare ad un’escalation nei centri di accoglienza. La sinistra sostenitrice di questa politica dell’asilo preferisce far fronte ad un’escalation al di fuori dei centri, anche se questo mette in pericolo la popolazione svizzera…
Conclusione: la maggioranza di centro-sinistra in Parlamento e il responsabile dell’asilo gestiscono il caos dell’asilo piuttosto che adottare misure atte a combatterne le carenze. Ecco perché si necessita della nostra iniziativa per la protezione delle frontiere: fermare l’abuso dell’asilo!