La libera circolazione delle persone impedisce l’espulsione di criminali stranieri UE

La libera circolazione delle persone con l’UE impedisce che degli stranieri criminali siano effettivamente espulsi. Una nuova statistica dimostra che, a quasi dieci anni dall’accettazione popolare dell’iniziativa per l’espulsione, annualmente centinaia di stranieri UE criminali non devono lasciare la Svizzera. Con l’approvazione dell’iniziativa per la limitazione, ciò sarà corretto: gli stranieri UE criminali devono lasciare la Svizzera senza se e senza ma.

Thomas Aeschi
Thomas Aeschi
Direzione del partito Baar (ZG)
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Il 28 novembre 2010, il popolo e i cantoni svizzeri hanno votato SÌ all’iniziativa UDC per l’espulsione. Contemporaneamente, fu respinto dal popolo svizzero un controprogetto che prevedeva un esame caso per caso per ogni singola espulsione. Secondo i nuovi capoversi da 3 a 7 dell’articolo 121 della Costituzione federale, gli stranieri perdono «a prescindere dallo statuto loro riconosciuto in base alla legislazione sugli stranieri, il loro diritto di dimora», quando commettono un reato cosiddetto catalogato. Come tali, sono elencati nella Costituzione, per esempio, un omicidio intenzionale, una violenza carnale, un’ effrazione o l’abuso di prestazioni delle assicurazioni sociali.

Legge per nulla «rigorosa»

Durante il dibattito parlamentare sull’applicazione fu introdotta – in deroga alla norma costituzionale votata dal popolo – una clausola per i casi di rigore. Così, «Il giudice può rinunciare eccezionalmente a pronunciare l’espulsione se questa costituirebbe per lo straniero un grave caso di rigore personale e l’interesse pubblico all’espulsione non prevale sull’interesse privato dello straniero a rimanere in Svizzera.» In questo modo, di fatto, il controprogetto respinto dal popolo è stato fatto rientrare nella legge dalla porta di servizio.

L’UDC si oppose veementemente all’introduzione di questa clausola di protezione dei criminali nella legge, e respinse in parlamento la proposta d’applicazione. Gli altri partiti ribatterono che la clausola i rigore  sarebbe stata utilizzata spesso quanto temeva l’UDC, e pronosticarono annualmente «almeno 4’000 espulsioni» di stranieri criminali. L’allora presidente del PLR, Philipp Müller, parlò di una «legge rigorosa», mentre il consigliere agli Stati PS Daniel Jositsch definì la clausola di rigore una «minima deroga» dall’iniziativa, affermando che «l’iniziativa per l’espulsione non sarebbe stata attuata al 100, ma “solo” al 98%.»

La libera circolazione delle persone impedisce le espulsioni

Dopo l’entrata in vigore della proposta d’attuazione il 1° ottobre 2016, per anni sono mancate delle cifre affidabili. Con ammirevole perseveranza, Toni Brunner pretese in ogni sessione di essere informato circa il numero delle ordinanze d’espulsione eseguite (la cosiddetta «Strichli-Liste»). Dal 29 giugno 2020 – quasi 10 anni dopo l’accettazione popolare dell’iniziativa per l’espulsione – è chiaro che questa non è stata applicata  e che la volontà popolare è gravemente disattesa. Nel 2019, 2’883 stranieri sono stati condannati per reati comportanti un’espulsione obbligatoria dal paese. Tuttavia, solo poco più della metà sono stati colpiti dall’espulsione dal paese. Per dei reati elencati nella Costituzione l’espulsione dal paese non viene praticamente mai applicata: meno del 5% degli stranieri condannati per abuso delle assicurazioni sociali è stato espulso e anche dei rapinatori stranieri appena uno su due ha dovuto lasciare il paese. In molti casi, la libera circolazione delle persone impedisce il rinvio di criminali stranieri UE in uno Stato membro dell’UE. Con l’accettazione dell’iniziativa per la limitazione il  27 settembre, tutto ciò sarà corretto: i criminali stranieri UE dovranno obbligatoriamente e immediatamente lasciare la Svizzera.

Thomas Aeschi
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Direzione del partito Baar (ZG)
 
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