Editoriale

L’intolleranza della sinistra

In occasione delle prossime elezioni federali, il Consigliere Nazionale Thomas Matter ed io abbiamo organizzato alcuni aperitivi in vari esercizi pubblici del Canton Zurigo. Tra gli altri, faremo tappa anche nel 4° distretto della città di Zurigo. A questo scopo, il proprietario del bar ha affisso dei poster A4 sulla parete esterna del suo locale per attirare l’attenzione sull’evento. L’annuncio non conteneva alcun messaggio politico. Tuttavia, non ci è voluto molto affinché un gruppo anonimo li rimuovesse e attaccasse il proprio messaggio con lo slogan: “Sessismo, razzismo e omofobia non saranno tollerati in questo quartiere”. Alla fine aggiungono che verranno tutti, “rumorosi, colorati e queer”.

Alfred Heer
Alfred Heer
Consigliere nazionale Zürich (ZH)
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Le parole magiche: decoro e rispetto

A differenza degli anonimi codardi che generalmente si trasferiscono nel 4° distretto da chissà dove, io sono nato e cresciuto nel quartiere fino a quando mi sono trasferito a Ginevra all’età di 19 anni. Con due fratelli e i miei genitori, vivevamo in un appartamento di tre locali e mezzo accanto ad altri sette inquilini. Due famiglie della casa erano immigrate dall’Italia, un uomo dalla Turchia. Tre famiglie erano ebree, due cattoliche, due riformate e una musulmana. Le condizioni di vita erano anguste per tutti, ma la disponibilità reciproca era ancora maggiore e la convivenza era sempre piacevole nonostante le differenze culturali e religiose. Le parole magiche erano decoro e rispetto.

I gruppi di sinistra, invece, non mostrano né rispetto né decoro verso ciò che non rientra nella loro visione del mondo. È permesso distruggere le proprietà altrui e disturbare eventi organizzati da altri. Le aziende non vengono vandalizzate senza motivo solo al 1° maggio. Mentre i sabotatori climatici di sinistra tengono in ostaggio automobilisti e i passeggeri degli autobus. Essi credono che nel 4° distretto siano valide solo le loro idee e la loro ideologia. Ciò dimostra la loro intolleranza e la loro mentalità ristretta. Sono proprio questi piccoli borghesi intolleranti di sinistra a rendere più difficile la convivenza con le loro azioni illecite. Una dimostrazione di quanto si siano integrati nel quartiere.

Combattere il sessismo nei posti giusti

Invece di disturbare il nostro evento, dove non ci troveranno né sessismo, né razzismo, né omofobia, consiglio a questa “comitiva” di protestare nel quartiere dove si sono realmente verificati presunti casi di sessismo gravi e disgustosi, ossia, presso le sedi dei noti media di sinistra “Tages-Anzeiger” sulla Werdstrasse e “Republik”.

Alfred Heer
Alfred Heer
Consigliere nazionale Zürich (ZH)
 
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