Eventi del genere cominciano a moltiplicarsi in Svizzera. I terroristi di Berlino e, più recentemente, di Barcellona, sembrano avere avuto dei contatti in Svizzera: con gli imam che predicano l’odio verso i cristiani e gli ebrei, che criticano la depravazione dell’Occidente, vivendovi però confortevolmente a spese del diritto d’asilo e dell’assistenza sociale. E tutto ciò, sotto la copertura della protezione dei dati che lega le mani delle autorità ancora capaci di agire e con la complicità di autorità pusillanimi e incompetenti che danno carta bianca agli assistenti compiacenti e ingenui del sistema d’asilo e sociale.
Nell’affare dell’imam biennese Abu Ramadan, scoperto dal giornalista Kurt Pelda e dalla squadra della trasmissione “Rundschau”, i servizi sociali avrebbero versato in questi anni a questo individuo circa 600’000 franchi d’aiuto sociale, pagandogli addirittura le spese di un viaggio alla Mecca. Arrivato in Svizzera come richiedente l’asilo, l’imam beneficia di un permesso di domicilio, benché non parli alcuna delle lingue nazionali e non abbia mezzi di sussistenza. Predica l’odio verso i cristiani e gli ebrei, chiede ad Allah di distruggerli – e ciò nel bel mezzo della Svizzera e senza che le autorità vi trovino da ridire.
Lo scandalo è così enorme che si fa fatica a crederci. Io mi stropiccio gli occhi e mi domando perché occorrano dei giornalisti e una trasmissione radiofonica per denunciare tali misfatti, quando abbiamo un servizio d’informazioni che dovrebbe occuparsi di individui così pericolosi. Quale autorità avrà finalmente la forza e il coraggio di bonificare questo maleodorante pantano? E dove sono tutti i patentati difensori dei diritti dell’uomo che urlano alla minima bazzecola e che sporgono denunce invocando la legge contro il razzismo? Silenzio assordante!
Il Consiglio federale e, più in particolare, i suoi tre membri della Delegazione per la sicurezza (Simonetta Sommaruga, Didier Burkhalter, Guy Parmelin) devono rispondere nel più breve termine possibile alle domande e alle constatazioni seguenti e vegliare sull’applicazione rigorosa delle leggi, colmando le eventuali lacune nel sistema legale:
Per l’UDC, è evidente che le autorità preposte a livello cantonale e, soprattutto nazionale, devono assumersi le loro responsabilità. Esse sono responsabili della sicurezza delle Svizzere e degli Svizzeri. Degli alti funzionari e dei membri di esecutivi incapaci o non disposti ad adempiere questo mandato per la sicurezza del paese, devono lasciare il loro impiego.