Tutti i giorni, degli Africani sbarcano sulle coste italiane dopo aver attraversato il Mediterraneo. Non sono rifugiati ai sensi del diritto d’asilo nazionale e internazionale, sono semplicemente uomini e donne che rispondono alle offerte vastamente diffuse via Internet da politici europei come Angela Merkel e Simonetta Sommaruga.
Questa gente tenterà, presto o tardi, di raggiungere i paesi europei autori di questa pubblicità – principalmente la Germania, l’Austria e la Svizzera – e dove lo Stato sociale garantisce loro una vita senza preoccupazioni. Un approvvigionamento e delle cure complete di cui solo qualche raro privilegiato può godere in Africa: un’esistenza finanziariamente garantita, un alloggio, cure mediche e dentistiche, libertà di movimento, gratuità dei trasporti pubblici, buone scuole per i bambini, in breve, un conforto tutto compreso sarà loro garantito da un’efficace industria dell’accoglienza. Se non reagiamo finalmente con rigore, non bisognerà attendere a lungo perché il nostro generoso Stato sociale affondi definitivamente sotto il peso dei migranti sociali che arrivano sempre più numerosi.
Mission impossible
Le imposte e tasse gravanti sulla popolazione laboriosa aumenteranno, ma le prestazioni dei principali enti sociali e dello Stato sociale diminuiranno per tutti – per coloro che finanziano il sistema e che se ne attendono una contropartita, per gli abitanti del paese ai quali la rete sociale è destinata, ma anche per le persone che vengono dall’Africa per approfittarne. La missione è impossibile, perché un compito di tale ampiezza è semplicemente irrealizzabile! Delle decine di milioni di individui si accalcano alle porte dell’Europa. E tutti costoro contano sulle generose prestazioni di cui un buon numero di loro già beneficia qui. I nuovi arrivati esigeranno gli stessi vantaggi. O forse che la maggioranza del Consiglio federale pensa di rifiutare queste prestazioni oltre un certo numero di nuovi arrivati? La maggioranza del Consiglio federale vuole davvero accogliere questi milioni di migranti sociali? Silenzio radio. Questa maggioranza non si sente toccata da queste domande.
Blocco sistematico
La cosiddetta Delegazione per la sicurezza, che riunisce Simonetta Sommaruga, ministra dell’asilo, Didier Burkhalter, ministro degli affari esteri, e Guy Parmelin, ministro della difesa, non vede la necessità di meglio proteggere le frontiere svizzere eccessivamente permeabili. I due ministri UDC non hanno alcuna chance con le loro proposte d’impegnare l’esercito a rinforzo del Corpo delle guardie di confine. Tutte le proposte in questo senso sono state sistematicamente bloccate dalla maggioranza di centrosinistra del Parlamento, ossia PLR, PPD e PS.
Dove si rifugiano i terroristi dell’ISIS?
Per non parlare dei numerosi terroristi dello Stato islamico che, camuffati da richiedenti l’asilo, affluiscono o riaffluiscono in Europa. Dove si rifugiano i criminali dell’ISIS dopo le disfatte del detto Stato islamico? In Europa e in Svizzera naturalmente, dove sono coperti dal diritto d’asilo, attraversano senza ostacoli delle frontiere colabrodo e dove li attende una vita confortevole. Come intendono, Parlamento e Consiglio federale, proteggere la popolazione svizzera da questi malfattori?
Togliendo delle dozzine di agenti di polizia ai cantoni per inviarle alla frontiera meridionale? Certamente no. Questa procedura provocherebbe delle grosse lacune nel dispositivo di sicurezza dei cantoni, lacune da cui i criminali sanno perfettamente come trarre profitto. Di fatto, non rimane che l’impiego alle frontiere di unità specializzate dell’esercito.
Berna permette ai richiedenti respinti di trascorrere le loro vacanze in Svizzera
A un ritmo quasi quotidiano ci giungono rivelazioni incredibili del caos che regna nel dipartimento Sommaruga. Ecco che si ammette nella procedura d’asilo un ex-membro di un governo africano (con senza subbio le mani insanguinate) e che lo si trasferisce in un cantone d’accoglienza senza preavvisare quest’ultimo. Ed ecco anche che apprendiamo che la Segreteria di Stato alle migrazioni del dipartimento Sommaruga, autorizza dei criminali espulsi e delle persone colpite da un divieto d’entrata nel nostro paese a “trascorrere le loro vacanze in Svizzera”. Si chiama “sospensione del divieto d’entrata”, abbiamo appreso dalla stampa. Ma la Berna federale afferma di non sapere quante persone approfittino di questo vantaggio. Siccome il giorno della pubblicazione dell’articolo si trattava di 64 persone, bisogna presumere che la cifra annuale sia molto più elevata.
La Segreteria di Stato alle migrazioni del dipartimento Sommaruga è totalmente cieca? Perché il PLR e il PPD rimangono a braccia conserte mentre la Svizzera si rende ridicola con una politica assurda nei riguardi degli stranieri? Quando la maggioranza politica della Berna federale deciderà finalmente di agire? Giusto prima delle elezioni?
Silenzio, per favore – il governo sta dormendo.