Le perdite economiche provocate dal crescente numero di ingorghi sulle strade svizzere hanno raggiunto 1, 9 miliardi di franchi nel 2015, secondo le stime della Confederazione. Nel 2017, il numero di ore d’attesa negli ingorghi è addirittura passato a 26’000. Ecco le conseguenze dell’errata politica dei trasporti voluta dalla sinistra e dal centro che si ostinano a puntare unilateralmente sulla ferrovia, trascurando gravemente la strada. L’UDC chiede che d’ora in avanti sia data l’assoluta priorità alla manutenzione e all’aumento della capacità delle strade, al fine di recuperare l’enorme ritardo accumulato.
Il traffico motorizzato individuale è più che quintuplicato dal 1960 e continuerà a crescere, secondo i pronostici della Confederazione in materia di trasporti. Anche le vetture elettriche e a guida automatizzata hanno bisogno di strade e di parcheggi.
Un milione di persone è immigrato in Svizzera dal 2007. Queste persone utilizzano per forza di cose anche le nostre strade. Oltre a ciò, i bisogni di mobilità della popolazione non cessano di crescere. Nonostante questa evoluzione, l’infrastruttura stradale della Svizzera non è stata per nulla ampliata. I miliardi di franchi spesi per l’infrastruttura stradale sono andati principalmente a beneficio della ferrovia e dei trasporti pubblici in generale. Peggio ancora, se dobbiamo dare credito al DATEC, la manutenzione delle strade nazionali è stata addirittura trascurata dal 20071, il che spiega l’entità dei danni.
Questo modo di procedere è semplicemente irresponsabile. È la conseguenza dell’errata politica dei trasporti voluta dal centrosinistra sotto la guida della consigliera federale PPD Doris Leuthard e dal suo predecessore Moritz Leuenberger.
Ma, invece di spingere finalmente gli investimenti nell’infrastruttura stradale, la Confederazione pensa a delle azioni superficiali come “delle misure per diluire le ore di punta, la flessibilizzazione degli orari di lavoro e d’insegnamento, il lavoro indipendente dal luogo, il lavoro a domicilio e delle video-conferenze” e, beninteso, anche a degli “incentivi finanziari” come dei pedaggi stradali per diminuire gli ingorghi. Questo comportamento dimostra che le autorità federali rifiutano di vedere la realtà dei fatti e continuano il loro bricolage mentre che il traffico stradale sta per subire il completo collasso.
La Berna federale e le autorità politiche farebbero bene a rinviare i progetti ferroviari e del trasporto pubblico previsti nei prossimi anni, liberando qualche miliardo da investire nella manutenzione e nell’aumento della capacità della rete stradale.
1 Progetto del DATEC concernente il pacchetto finanziario Strade nazionali 2020-2023 per l’esercizio, la manutenzione, la pianificazione e i grandi progetti inerenti alla rete delle strade nazionali (17.01.2018).