Abbandonare la democrazia diretta significa abbandonare la Svizzera. I nostri diritti democratici sono unici. L’iniziativa per l’autodeterminazione è un impegno per la nostra patria politica.
Noi siamo Romandi e Ticinesi, Zurighesi e Appenzellesi, montanari e cittadini, donne e uomini – ma tutti noi abbiamo in comune il nostro attaccamento alla Svizzera, alla nostra patria.
Ognuno di noi ha nella sua memoria un angolino che lo collega alla patria, un odore, un ricordo particolare che suscita un sentimento speciale. Io mi ricordo di quest’estate a Stanserhorn, mentre ci riposavamo un istante dopo aver falciato il fieno. Sentivamo da lontano lo scampanio delle mucche che ruminavano tranquillamente in un prato. Uno dei miei amici s’è girato esclamando: “Ecco la patria!”.
Ognuno di noi porta un pezzetto di patria con lui. La patria è l’intimità, è ciò che ci manca quando siamo altrove. Le montagne, i laghi, i cervelat e l’Aromat… A volte basta partire, per capire che cosa significhi la patria, la Svizzera.
Molta gente ci invidia la nostra patria. Non pensano tanto alla nostra prosperità o ai bei paesaggi nei quali abbiamo la fortuna di vivere, ma amerebbero avere un sistema politico come il nostro. La nostra democrazia diretta è unica al mondo. Da nessun’altra parte le cittadine e i cittadini hanno tante competenze quante ne abbiamo noi. Non solo possiamo eleggere, ma possiamo anche decidere su tutte le questioni politiche importanti. Da noi, l’ultima parola non appartiene né ai governi, né ai giudici, né alle organizzazioni internazionali, appartiene a noi!
La Svizzera non ha politici migliori della Germania o dell’Italia. Ma abbiamo il miglior sistema politico – grazie alla democrazia diretta, grazie all’autodeterminazione delle cittadine e dei cittadini.
Purtroppo, una forma di cecità politica colpisce molta gente nel nostro paese. Il senso di patria si sta perdendo. Certi ambienti politici non hanno più il coraggio d’impegnarsi per la democrazia diretta. I nostri diritti democratici sono peraltro l’anima della Svizzera. Noi dobbiamo fare uno sforzo per salvaguardare la nostra patria politica. Diciamo SÌ alla democrazia diretta, SÌ all’autodeterminazione.