L’UDC vede confermata la sua posizione dai rapporti complementari chiesti dalla ministra della difesa Viola Amherd, concernenti il progetto di acquisto di nuovi aerei da combattimento Air 2030. Il fabbisogno finanziario a questo scopo deve tuttavia essere fissato a 9 miliardi di franchi, come aveva preventivato il consigliere federale Guy Parmelin nel 2018. Questo importo permette alla Svizzera di dotarsi di un sistema di difesa il cui rapporto qualità/prezzo è ottimale, combinando dei mezzi terra-aria a dei mezzi aerei per proteggere efficacemente gli abitanti e i centri vitali della Svizzera dalle minacce aeree.
Per l’UDC, il rinnovamento delle forze aeree per proteggere gli abitanti della Svizzera da attacchi nello e dallo spazio aereo riveste una priorità assoluta. Essa vede confermata questa sua posizione dai rapporti complementari chiesti e recentemente pubblicati dalla consigliera federale Viola Amherd, rapporti che sottolineano anche l’urgenza di questo acquisto. Le grandi potenze diffidano l’una dell’altra. Di fronte alla corsa agli armamenti scatenata da questo clima, la Svizzera deve dotarsi dei mezzi moderni necessari per difendere la neutralità del suo spazio aereo.
Questi 9 miliardi sono un buon investimento per la sicurezza della popolazione
Il secondo parere chiesto a Claude Nicollier sulla perizia “Difesa aerea del futuro” conferma che questo studio costituisce un’eccellente base per il rinnovamento della difesa aerea. L’UDC si è pronunciata fin dall’inizio come il suo consigliere federale Guy Parmelin, per l’opzione 2 della perizia, preferito anche da Claude Nicollier, che fissa l’obiettivo mirato al raggiungimento di 40 aerei da combattimento moderni. Mancando una capacità sufficiente di durata, la flotta sarebbe solo costosa, ma non potrebbe assicurare una sufficiente protezione. Per questo minimo di protezione offerto alla popolazione, alle infrastrutture e ai centri vitali della Svizzera, nove miliardi non sono certamente troppi (questo importo equivale al denaro speso in tre anni per l’aiuto allo sviluppo, la cui efficacia è peraltro fortemente controversa). Ricordiamo che la maggioranza del Consiglio federale, ha ridotto a 8 miliardi l’importo iniziale di 9.
L’UDC invita il governo federale a trarre le dovute conclusioni da questo fabbisogno confermato da ambienti indipendenti e a preventivare 9 miliardi di franchi per una nuova difesa terra-aria e per dei nuovi aerei da combattimento. Mantenendo la sua decisione pianificatoria iniziale, il Consiglio federale confermerebbe inoltre che l’acquisto di aerei da combattimento è indissolubilmente legato a quello dei mezzi di difesa terra-aria. Benché solo l’acquisto degli aerei sia sottoposto al popolo, non bisogna lasciare che alcun dubbio s’insinui riguardo alla necessità assoluta di entrambi questi due strumenti di difesa. Si tratta infatti di assicurare anche nei decenni futuri la protezione degli abitanti della Svizzera dai pericoli provenienti dall’aria – affinché gli abitanti di questo paese possano continuare a vivere in libertà e sicurezza.