Il Consiglio federale auspica che la Svizzera partecipi con un importo di 297 milioni di franchi a un aumento di capitale della Banca mondiale e della Banca africana di sviluppo. L’UDC vi si oppone categoricamente e chiede che questo denaro dei contribuenti vada a beneficio dell’AVS.
Che si tratti di aiuto allo sviluppo, di assistenza ai migranti sociali del mondo intero o di sostegno ai paesi dell’est dell’UE, il fatto è che la Confederazione distribuisce sempre più denaro all’estero e troppo poco alle Svizzere e agli Svizzeri. Il denaro manca anche nel nostro paese, per esempio per assicurare durevolmente le rendite AVS del ceto medio, che lavora duramente per finanziare, con le sue imposte e prelievi salariali, il generoso sostegno all’estero e ai migranti dell’asilo.
Noi dobbiamo finalmente garantire le rendite delle persone residenti in Svizzera
L’UDC non accetta più questa cattiva politica. Essa s’impegna con determinazione per la sicurezza delle rendite AVS delle persone residenti in Svizzera, e ciò senza aumento delle imposte e dei prelievi sui salari. Già lo scorso anno, l’UDC ha chiesto che un miliardo di franchi sia annualmente trasferito dall’aiuto allo sviluppo e dall’asilo verso l’AVS.
Questa stessa rivendicazione si applica oggi al progetto del Consiglio federale di far partecipare la Svizzera, con un importo di 297 milioni di franchi, a un aumento di capitale del gruppo della Banca mondiale e della Banca africana dello sviluppo. Si tratta anche qui di nuovo di denaro dei contribuenti che sarebbe ben più utile se investito nella pensione delle persone che lavorano duramente in Svizzera.