Il numero di persone entrate illegalmente in Svizzera è fortemente calato grazie all’intensificazione dei controlli alle frontiere per combattere la propagazione del coronavirus. L’UDC chiede che questo dispositivo sia mantenuto al fine di arginare l’immigrazione clandestina.
I controlli e restrizioni d’accesso imposti alle frontiere a causa del Covid-19 hanno provocato un forte calo delle entrate e dei soggiorni illegali in Svizzera. Dall’introduzione di queste misure, il numero di soggiorni illegali constatati dalle autorità è regredito fra il 55 e l’80%.
Sono anni che la Svizzera è sommersa da persone entranti illegalmente nel paese. Attualmente, si stima che più di 100’000 individui vivano clandestinamente nel nostro paese. Ma le cifre più recenti provano l’efficacia dei controlli rigorosi effettuati dalle guardie di confine con il sostegno dell’esercito: lo scorso aprile, si sono contate 217 entrate clandestine contro le 1116 dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel mese di marzo 2020 se ne contavano ancora 517. Dieci casi di presunte attività di passatori sono stati registrati in aprile, contro le 31 del mese precedente. Secondo le indicazioni dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), le azioni delle bande di passatori sono diminuite del 67% rispetto allo stesso periodo del 2019. Dall’inizio 2020, il numero di soggiorni clandestini rilevati ha raggiunto le 2830 unità contro le 4598 registrate fra gennaio e aprile 2019.
Votando il 27 settembre prossimo sull’iniziativa per la limitazione, il popolo svizzero potrà fare la sua scelta alla luce delle esperienze fatte con la crisi del Covid-19, quindi decidere che la Svizzera gestisca di nuovo lei stesa l’immigrazione sul suo territorio affinché le Svizzere e gli Svizzeri non si sentano stranieri nel loro paese e impediscano agli immigranti di saccheggiare le loro istituzioni sociali.