Il Consiglio federale ha approvato ieri il suo messaggio concernente il
programma di stabilizzazione 2017-2019 per sgravare il budget della Confederazione.
L’UDC approva l’intenzione del governo di mirare a un equilibrio budgetario agendo principalmente sulle spese. Ma anche dopo l’applicazione delle misure presentate, la Confederazione registrerà un deficit strutturale andante fino a 1,5 miliardi di franchi a partire dal 2018. Per l’UDC questo programma di stabilizzazione è quindi insufficiente e deve assolutamente essere esteso.
Il programma di stabilizzazione 2017-2019 dovrebbe ridurre le spese federali da 800 milioni a un miliardo di franchi rispetto al piano finanziario previsto finora. Tenuto conto della situazione budgetaria attuale, dell’esplosione dei costi nel settore dell’asilo e delle probabili decisioni del Parlamento che aumenteranno gli oneri della Confederazione, il deficit strutturale potrà tuttavia raggiungere 1,5 miliardi di franchi anche in caso di applicazione completa del piano di stabilizzazione. L’obiettivo primario del programma di stabilizzazione è inoltre di garantire il funzionamento del freno all’indebitamento nei prossimi anni. Anche l’UDC è dell’avviso che il freno all’indebitamento debba essere rigorosamente rispettato. Essa accoglie dunque con piacere il progetto del Consiglio federale di stabilizzare il budget della Confederazione e di renderlo conforme alle esigenze del freno all’indebitamento. Come ha già rilevato nella sua risposta alla procedura di consultazione sul programma di stabilizzazione, ciò tuttavia non basterà.
In ogni caso, non si tratta di una stabilizzazione perché, nonostante il programma presentato oggi, le spese passeranno da 75,2 miliardi di franchi fino al 2019, mentre che il budget 2016 annunciava 67,1 miliardi. Di fronte a queste cifre, il termine “stabilizzazione” è perciò ingannevole. In realtà, le spese non sono stabilizzate, crescono solo un po’ più lentamente di quanto prevedesse la pianificazione effettuata fino a oggi. Per l’UDC è evidente che la Confederazione è lei stessa responsabile dei suoi problemi finanziari, perché ammette una crescita sproporzionata delle spese in diversi settori.
Ma invece di ridurre realmente, o perlomeno di stabilizzare, le spese dello Stato, la serie di misure proposte permette annualmente un aumento delle spese medio del 2,7%, durante il periodo di pianificazione finanziaria 2017-2019. Questo tasso di crescita supera sensibilmente l’aumento del PIL del 2,2% pronosticato per il periodo di legislatura in corso. Deve quindi essere considerato come sproporzionato, specialmente tenendo conto di un rincaro uguale a zero.
In vista del dibattito parlamentare sul programma di stabilizzazione e di altri programmi di risanamento delle finanze federali, l’UDC presenta perciò le richieste seguenti: