Giornale del partito UDC-Parlar chiaro maggio 2021

Basta con la megalomania verde!

La gestione della crisi pandemica da parte del Consiglio federale ha già fatto abbastanza danni al Popolo svizzero. I progetti megalomani dei Verdi sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno ora.

Il Consiglio federale vuole continuare a gestire arbitrariamente le nostre vite, anche se non ha più alcuna base epidemiologica per giustificarlo. Gli scenari apocalittici previsti settimane fa non si sono materializzati. Gli allentamenti decisi in aprile non sono abbastanza e restano tuttora sul tavolo misure restrittive arbitrarie o contraddittorie. La posizione dell’UDC in merito si riflette nei nostri principi: libertà e sicurezza. Libertà significa responsabilità personale e l’eliminazione delle restrizioni, sicurezza significa l’applicazione di concetti protettivi, test e vaccinazioni. È giunto il momento che sia i cittadini che l’economia possano tornare a una forma di normalità, una normalità che garantisca prospettive future ai giovani, alle famiglie e agli imprenditori. Per questo motivo esigiamo che la “situazione particolare” venga revocata.

Impedire l’introduzione di nuove tasse e divieti

Ma non è solo il caos nella gestione della crisi pandemica da parte del Consiglio federale che ci tiene sulle spine. Dobbiamo a tutti i costi impedire l’introduzione di nuove tasse e divieti che i Verdi vogliono imporci attraverso le due iniziative agricole estreme e la legge sul CO2. Voteremo tutti e tre i temi il 13 giugno prossimo. Tutti e tre meritano un “NO” chiaro e inequivocabile.

Non vogliamo un mostro burocratico chiamato legge sul CO2! E non vogliamo vedere il ceto medio impoverito. Le nuove tasse causerebbero facilmente costi aggiuntivi fino a 1500 franchi all’anno per le famiglie svizzere. Inoltre, c’è da aspettarsi un aumento generale dei prezzi dei beni di consumo.

Le iniziative agricole non sono meno pericolose. Metterebbero in ginocchio il settore primario svizzero e indebolirebbero gravemente la nostra autosufficienza alimentare. Per non parlare dell’effetto perverso relativo all’aumento delle importazioni di cibo dall’estero, dove gli standard ambientali sono molto più bassi che in Svizzera.

I turboeuropeisti lavorano segretamente alla nostra sottomissione

Non dobbiamo sottovalutare la sfida europea. Non lasciamoci ingannare dalla morte apparente dell’accordo istituzionale! Dietro le quinte, i turboeuropeisti di tutti i partiti continuano a lavorare segretamente per sottomettere la Svizzera all’Unione Europea. Dalla proposta di armonizzazione fiscale con l’UE in cambio della tutela dei salari da parte dei Verdi al progetto liberale chiamato “Swisslex 2.0” con l’intenzione di adottare il diritto europeo in modo autonomo e automatico. Tutte queste proposte sono assolutamente fuori discussione per l’UDC e le combatteremo sia in parlamento che alle urne.

Come sempre, vi ringrazio, cari membri del partito, per il vostro grande impegno per una Svizzera libera e sicura!

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