Giornale del partito UDC-Parlar chiaro aprile 2023

Tre anni di diritto d’urgenza sono sufficienti – riprendiamoci i nostri diritti fondamentali!

Non c’è motivo di prolungare le discriminatorie e inutili misure Covid.

A parte l’UDC, la stragrande maggioranza del Parlamento vuole che il Consiglio Federale possa imporre un altro certificato o ulteriori misure discriminatorie e socialmente divisive in qualsiasi momento fino alla metà del 2024. È quindi urgente che il Popolo corregga questa decisione alle urne il 18 giugno.

Fin dall’inizio si sapeva che numerosi provvedimenti Covid erano stati ordinati senza alcuna prova, che si erano spinti troppo oltre e che erano rimasti in vigore per troppo tempo. Il triste culmine dell’inqualificabile politica Covid fu l’introduzione del certificato obbligatorio. Questo non contribuì in alcun modo al contenimento del virus, ma portò a grandi sofferenze emotive e finanziarie e a una divisione della società in “buoni” e “cattivi”. La pressione sulla popolazione affinché si vaccinasse, anche contro la propria volontà, fu così massiccia che la vaccinazione divenne di fatto obbligatoria. Un’invasione così massiccia nella sfera della personalità dei cittadini non deve mai più accadere in un paese libero come la Svizzera. Ma ciò è garantito solo se il 18 giugno i cittadini si riapproprieranno dei loro diritti e diranno decisamente NO alla discriminazione e all’esclusione, e si opporranno al prolungamento della Legge Covid 19.

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UDC Consigliere nazionale (SZ)
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