Basta con la politica del debito del centro-sinistra!

L’UDC prende atto con preoccupazione dei punti chiave del preventivo 2024 presentato dal Consiglio federale. È positivo che il freno al debito venga rispettato. In questo modo si rispetta la volontà del Popolo, data la difficile situazione finanziaria. Tuttavia, l’UDC condanna il fatto che la maggioranza di centro-sinistra in Parlamento non abbia ancora riconosciuto la gravità della situazione. Il Parlamento ha respinto tutte le mozioni dell’UDC che chiedevano di fermare la crescita incontrollata della spesa. Attenzione, non si tratta di risparmiare denaro, ma solo di contenere le spese in costante aumento. Ma la maggioranza di centro-sinistra non ha nemmeno tentato di dare una mano per ottenere questo risultato.

Le richieste dell’UDC
Per fermare questa pericolosa aberrazione e contribuire a un bilancio federale sano, l’UDC chiede in particolare le seguenti misure:

• Una stretta al freno all’indebitamento. La crescita delle spese in un ciclo economico non deve essere superiore alla crescita economica.
• una riduzione dei fondi per gli aiuti allo sviluppo;
• tagli nel settore culturale. Il relativo messaggio del Consigliere federale Alain Berset prevede una spesa di 1 miliardo di franchi svizzeri nei prossimi quattro anni;
• un arresto della crescita dei posti di lavoro in seno all’Amministrazione federale, soprattutto nel Dipartimento federale degli Affari interni (DFI) e nel Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE);
• una riduzione della quota fiscale. La quota fiscale estesa (incluse tasse e imposte) deve essere ridotta al di sotto del 30 percento entro il 2030.

Ritornare al buon senso in materia di bilancio
L’importanza di queste misure è evidente: solo se riusciremo a fermare la crescita incontrollata delle spese, le finanze federali avranno una base stabile. L’UDC è decisamente a favore di un ritorno al buon senso in materia di bilancio. Perché gli sprechi del centro-sinistra mettono in pericolo la stabilità e la prosperità e comportano tasse più elevate per l’economia e per il ceto medio. Non possiamo assolutamente permetterlo!