Per settimane i cosiddetti “attivisti del clima” hanno terrorizzato la Svizzera. Si attaccano alle strade, bloccano i ponti e le uscite delle autostrade.
Questi nullafacenti impediscono alla popolazione attiva di andare a lavorare. Gli artigiani non possono raggiungere i loro cantieri. I fornitori non possono raggiungere i loro clienti. Nemmeno le ambulanze riescono a passare. In Gran Bretagna, due persone sono già morte a causa di questi blocchi. Si deve arrivare a questo anche in Svizzera?
I media simpatizzanti per la causa chiamano banalmente queste persone “attivisti del clima”. In realtà, si tratta di terroristi climatici che minacciano la nostra libertà e sicurezza. I movimenti radicali, soprattutto quelli finanziati dall’estero, come Extinction Rebellion o Renovate Switzerland, vogliono rovesciare il nostro ordine liberale e democratico. Tra questi, pure una professoressa di Losanna, pagata con i soldi dei contribuenti, che si è incollata su un’autostrada.
E cosa succede? Niente. La polizia deve attendere l’arrivo dei paramedici sulla scena. Anche i lavoratori nel traffico. Gli attivisti del clima si prendono gioco del nostro sistema lassista, proprio come fanno i migranti illegali. Bisogna porre fine a questa situazione. Altrimenti, i politici e i tribunali inattivi devono assumersi la responsabilità quando la situazione si aggrava per gli utenti disabili della strada.
Un giudice di Zurigo ha annunciato l’assoluzione di tutti gli “attivisti del clima” che si sono incollati sulla strada. I giudici emettono le loro sentenze ancor prima del processo. È una presa in giro per i lavoratori che pagano le tasse e rispettano la legge.
L’UDC Svizzera chiede quindi: