Il risultato della votazione di popolo e cantoni è stato peraltro chiaro : gli stranieri criminali hanno perso il loro diritto di soggiornare in Svizzere e devono quindi lasciare il paese. Come l’UDC temeva, la consigliera federale Simonetta Sommaruga, il consigliere agli Stati Müller e tutto il resto della classe politica hanno crassamente mentito al popolo svizzero al solo scopo di ottenere il rifiuto dell’iniziativa per l’attuazione. Invece delle 4’000 espulsioni che questi ambienti avevano annunciato, si constata che oggi uno straniero criminale su due è protetto dalla clausola di protezione dei delinquenti che la maggioranza del parlamento ha introdotto nella legge. Un esempio: in 13 condanne su 16 per atti sessuali con fanciulli, i delinquenti sono potuti rimanere in Svizzera. La soglia penale è stata volutamente tenuta molto bassa, per permettere ai tribunali di rinunciare a una misura di espulsione. Non si può continuare così. Il gruppo UDC ha perciò deciso di dare il suo sostegno all’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Gregor Rutz, che chiede la soppressione della clausola di protezione dei delinquenti.
Bisogna che, finalmente, gli stranieri che hanno commesso reati gravi siano sistematicamente espulsi dalla Svizzera. Questo principio deve essere applicato anche ai delinquenti condannati originari dell’UE: non è più tollerabile che le autorità giudiziarie si servano del pretesto dell’accordo di libera circolazione delle persone per evitare l’espulsione di questi individui. Per finalmente trovare una soluzione a questo scottante problema, il gruppo UDC chiede una discussione urgente con la consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile di questo dossier.
In occasione della sua seduta di oggi (06.06.2018), l’ÛDC ha pure esaminato la revisione del diritto delle società anonime e ha respinto il controprogetto indiretto all’iniziativa popolare sulla responsabilità delle imprese. Una legislazione che impone una responsabilità civile mondiale per delle presunte violazioni dei diritti umani e per danni ambientali, come pure l’inversione dell’onere della prova, vanno troppo oltre e nuocerebbero gravemente all’economia svizzera. Il gruppo UDC si oppone altrettanto categoricamente all’introduzione di quote rosa nel diritto delle società anonime. Ancora una volta, si tratta di un tentativo di mettere sotto tutela l’economia da parte dello Stato. Le imprese devono poter scegliere le persone più competenti e le più idonee a far parte dello staff dirigente, e ciò indipendentemente dal sesso. Il gruppo UDC respingerà qualsiasi revisione del diritto delle società anonime, qualora uno di questi due punti rimanesse nel progetto.
Stop alla mania della regolamentazione – « one in one out »
L’UDC vuole arrestare la funesta iper-regolamentazione che imperversa nel nostro paese. All’unanimità, il suo gruppo parlamentare ha deciso di sostenere un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale UDC Hans-Ueli Vogt. Il Consiglio nazionale ha già approvato questo intervento mirante a obbligare il Consiglio federale a presentare con ogni nuovo progetto di legge, un’altra proposta per uno sgravio legislativo almeno altrettanto importante. Lo scopo è di proteggere i privati e le imprese dalle costrizioni burocratiche e dagli oneri finanziari imposti dallo Stato. Questa procedura è già stata applicata con successo all’estero. L’UDC spera che il Consiglio degli Stati seguirà la Camera bassa.
Diritto di ricorso dei comuni contro le decisioni dell’autorità di protezione dei minori e degli adulti
Il gruppo UDC sostiene anche l’iniziativa cantonale di Sciaffusa, che intende dare ai comuni un diritto di ricorso contro le decisioni dell’autorità di protezione dei minori e degli adulti. Succede infatti frequentemente, che delle persone anziane siano, contro la loro volontà, messe in ricoveri da parte dell’autorità competente, oppure che dei fanciulli siano tolti ai loro genitori senza che questi possano difendersi contro la soppressione della loro autorità parentale e contro il collocamento dei loro figli in un’altra famiglia. A prescindere dalla considerazione fondamentale del benessere del bambino, queste pratiche possono anche provocare degli oneri considerevoli per i comuni. Il gruppo UDC fa perciò sue le proposte dell’iniziativa cantonale di Sciaffusa.
Combattere gli abusi delle prestazioni complementari (PC)
Il gruppo UDC sostiene all’unanimità la mozione della CSS-CN per una lotta più sistematica contro gli abusi nel settore delle prestazioni complementari. L’obiettivo principale della mozione è di permettere alle autorità di verificare se dei beneficiari di PC posseggano all’estero dei patrimoni non dichiarati. Dal 2007, il costo delle PC è passato da 3,2 a oltre 5 miliardi di franchi l’anno. È perciò urgente, secondo l’UDC, prendere delle misure per attenuare questo aumento degli oneri. Un’azione efficace contro gli abusi, affinché solo dei pensionati effettivamente bisognosi percepiscano le PC, è certamente fra queste.