Comunicato stampa

La produzione indigena deve essere salvaguardata – NO a un libero scambio agricolo illimitato e precipitoso

L’UDC s’impegna a favore di un’agricoltura svizzera produttiva, che approvvigioni la popolazione con derrate alimentari sane e con prodotti vicini al mercato, mantenendo coltivati i nostri bei paesaggi. Per raggiungere quest’obiettivo, bisogna migliorare la base esistenziale delle aziende agricole familiari. La decisione presa oggi dal Consiglio federale concernente lo sviluppo dell’agricoltura è diametralmente opposta a quest’obiettivo. L’UDC si batterà con determinazione. Una nuova diminuzione della protezione alle frontiere a scapito dell’agricoltura svizzera distruggerebbe le aziende familiari. Per convincersene, basta osservare ciò che sta succedendo sul mercato lattiero.

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In Svizzera, spariscono in media tre aziende agricole al giorno. Migliaia di fattorie hanno cessato d’esistere negli ultimi anni. Le aziende restanti danno un reddito inferiore alla media per rapporto ad altre categorie professionali. Le famiglie contadine hanno bisogno di prospettive per garantire la produzione e una sicurezza alimentare minima della popolazione, come pure per semplicemente sopravvivere. Si tratta quindi in primo luogo di migliorare le condizioni-quadro della produzione agricola. Manifestamente, il Consiglio federale continua a non rendersi conto della gravità della situazione e delle difficoltà quotidiane con le quali sono confrontate le aziende agricole.

Di fronte a questa situazione, l’UDC si batterà con determinazione contro una riduzione progressiva della protezione alle frontiere a scapito dell’agricoltura, nell’ambito di un accordo di libero scambio agricolo. Non c’è d’altronde alcuna ragione oggettiva che obblighi la Svizzera ad agire in questo settore, e grandi incertezze incombono sull’evoluzione futura a livello internazionale. Il Parlamento s’è inoltre chiaramente pronunciato più volte contro un libero scambio agricolo senza limiti. L’UDC invita il Consiglio federale a valutare seriamente la Politica agricola 2017 e a ridurre la pesante burocrazia che ne deriva, invece di lanciarsi in un’azione tanto precipitosa quanto inutile. Inoltre, bisogna attendere il risultato della votazione sull’iniziativa popolare per la sicurezza alimentare.

 
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