Comunicato stampa

La protezione degli abitanti della Svizzera è sempre prioritaria

L’UDC accoglie con piacere l’odierna decisione del Consiglio federale di prevedere, nella sua pianificazione finanziaria dei prossimi 12 mesi, un importo di 8 miliardi di franchi per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e per il rinnovamento della difesa contraerea dal suolo. L’unico scopo di questi impegni è sempre quello di proteggere gli abitanti del nostro paese.

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È evidente, per l’UDC, che i fondi previsti costituiscono il minimo strettamente necessario alla protezione degli abitanti del nostro paese. La sorveglianza e la difesa autonome del nostro spazio aereo sono indispensabili, altrimenti la neutralità svizzera, che in passato ha spesso dato prova della sua utilità, sarebbe rimessa in questione. Nessuna nazione al mondo rinuncia alla protezione della sua popolazione contro delle minacce provenienti dallo spazio aereo – a meno che sia assoggettata ad altre potenze. La prima priorità è quindi la protezione degli esseri umani che vivono nel nostro paese.

Tutti i concetti moderni di minacce militari, ma anche di minacce terroristiche, mettono in evidenza degli attacchi dalla terza dimensione. È perciò assolutamente necessario che la Svizzera disponga di una flotta d’aerei da combattimento performanti e moderni, come pure di una difesa contraerea dal suolo minima, ma moderna. Di conseguenza, bisogna dare all’esercito i mezzi finanziari di cui ha bisogno per equipaggiarsi in questi settori. È decisamente inaccettabile che la Svizzera debba oggi ancora impegnare degli aerei da combattimento che datano degli anni settanta del secolo scorso, gli F-5 Tiger, per difendere il suo spazio aereo e proteggere la popolazione. In altri paesi, questi velivoli sono nei musei. Parallelamente, si dovranno rimpiazzare, evitando qualsiasi lacuna, gli F/A-18, il cui acquisto risale agli anni ottanta e che cominciano a invecchiare.

L’UDC accoglie con piacere anche la possibilità data al popolo svizzero di prendere posizione su questi progetti per mezzo di un referendum facoltativo.

 
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