Il rifiuto dei progetti che miravano al decongestionamento autostradale, di cui c’è urgente bisogno, è il prezzo pagato per l’irresponsabile politica di immigrazione degli altri partiti e delle associazioni economiche. Poiché i progetti di decongestionamento autostradale non saranno realizzati – nonostante il loro finanziamento fosse stato assicurato da tempo dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) – ora questi soldi devono andare agli automobilisti: l’UDC chiede una riduzione immediata dell’imposta sul carburante. Inoltre, è necessario fermare l’immigrazione eccessiva: a questo mira l’iniziativa popolare dell’UDC “No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)”.
Il no al potenziamento delle strade nazionali è una notizia particolarmente negativa per il commercio e l’industria. Dopotutto, oltre il 70% del trasporto merci avviene su strada. La decisione di oggi aumenterà ulteriormente gli ingorghi e il traffico di aggiramento sulle nostre strade. La causa è la continua ed eccessiva immigrazione: solo l’anno scorso sono arrivate in Svizzera oltre 140’000 persone in più.
Il rifiuto dei progetti autostradali è la risposta dell’elettorato alle politiche irresponsabili degli altri partiti e delle associazioni economiche, che si rifiutano di attuare l’articolo costituzionale sul controllo dell’immigrazione adottato dal popolo nel 2014. Gli svizzeri ne hanno abbastanza di questa dannosa politica di immigrazione e asilo, che sta portando le nostre infrastrutture sull’orlo del collasso. Gli ingorghi sulle autostrade sono solo la punta dell’iceberg. Anche i trasporti pubblici sono congestionati, c’è una carenza di alloggi, i costi dell’assistenza sanitaria stanno esplodendo, il livello di istruzione nelle nostre scuole si sta abbassando e la criminalità d’importazione sta salendo alle stelle.
Rifiutare i progetti autostradali non limita l’immigrazione. A questo serve l’iniziativa popolare dell’UDC “No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)”. Chi non vuole un collasso del traffico su strade e ferrovie deve sostenere l’iniziativa per la sostenibilità.
L’imposta sugli oli minerali deve essere ridotta subito!
Il no al potenziamento delle strade nazionali è deplorevole anche perché i sei progetti previsti non sarebbero costati un centesimo ai contribuenti, dato che il denaro per realizzarli era già disponibile nel FOSTRA. Soldi che vengono prelevati dalle tasche degli automobilisti attraverso il pagamento della vignetta autostradale e giornalmente dai rifornimenti di benzina grazie alle tasse sul carburante. È quindi evidente che queste tasse automobilistiche andranno a vantaggio anche degli automobilisti stessi e delle imprese: l’UDC chiede una riduzione immediata dell’imposta sugli oli minerali. Al contempo, l’UDC rifiuta chiaramente le “soluzioni” della sinistra-verde per combattere gli ingorghi stradali attraverso pedaggi stradali e limiti di velocità.
No alle modifiche di legge sulle locazioni: un’occasione mancata
L’UDC si rammarica per il rifiuto delle due proposte di legge sulle locazioni. Queste avrebbero garantito regole eque tra inquilini e proprietari e reso più facile l’utilizzo delle proprietà per uso personale. Anche la proposta di legge sul subaffitto sarebbe stata uno strumento utile per contrastare gli eccessi e gli abusi nel settore.
L’UDC prende atto con soddisfazione dell’approvazione del sistema di finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS). La riforma mira a correggere i falsi incentivi del nostro sistema sanitario e a risparmiare sui costi.