L’UDC aveva avvisato con insistenza in merito ai problemi di approvvigionamento e ai conseguenti costi immensi già prima del voto sulla Legge sull’Energia nel 2017. Oggi è chiaro a tutti che la popolazione è stata presa in giro con false promesse. Il nostro Paese sta affrontando una crisi energetica ed elettrica di proporzioni senza precedenti. […]
L’UDC aveva avvisato con insistenza in merito ai problemi di approvvigionamento e ai conseguenti costi immensi già prima del voto sulla Legge sull’Energia nel 2017. Oggi è chiaro a tutti che la popolazione è stata presa in giro con false promesse. Il nostro Paese sta affrontando una crisi energetica ed elettrica di proporzioni senza precedenti. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per tutti. Troppa poca energia ed elettricità non significa un maglione in più da indossare, ma caos, povertà, fame, freddo, morte.
Questa crisi è il risultato del fallimento totale della politica, in particolare dell’attuale Ministro dell’Energia Simonetta Sommaruga e del suo predecessore Doris Leuthard (PPD/Centro). Per l’UDC, gli appelli al risparmio della Consigliera federale Sommaruga sarebbero credibili solo se lei chiarisse finalmente la situazione e dichiarasse il fallimento della strategia energetica. La popolazione svizzera non ha bisogno di fantasie rosso-verdi, ma di un approvvigionamento elettrico sicuro, indipendente ed economico.
È chiaro che la crisi non può essere risolta per i prossimi mesi invernali. Tuttavia, l’UDC invita il Consiglio federale a garantire la copertura dei bisogni fondamentali delle persone e dell’economia. Se la carenza di elettricità nei mesi invernali dovesse effettivamente portare al razionamento, i Cantoni e le città come Zurigo e Basilea dovrebbero essere ritenuti responsabili, in quanto la loro politica energetica irresponsabile sta alimentando ulteriormente il verificarsi di una carenza.
L’UDC teme inoltre che, con il controprogetto indiretto all’Iniziativa sui ghiacciai, il Parlamento sia sul punto di commettere un errore altrettanto fatale quanto quello commesso con la Strategia energetica 2050. Nella situazione odierna, l’adozione di un obiettivo di azzeramento netto delle emissioni per il 2050, con l’eliminazione completa dei combustibili fossili come il petrolio, trascinerà il nostro Paese in un mare di guai. Finché non sarà chiaro come le energie fossili possano essere sostituite in modo economico, sicuro e indipendente, questo abbandono non deve essere deciso. L’UDC lancia quindi un appello urgente al Consiglio degli Stati affinché decida almeno di sospendere al trattazione dell’iniziativa sui ghiacciai e del controprogetto indiretto nella sessione autunnale.
Al fine di garantire l’approvvigionamento energetico ed elettrico per il futuro, l’UDC ribadisce le sue richieste alla Consigliera federale Sommaruga, che ne è responsabile.