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Comunicato stampa

Prezzi dell’elettricità: Le politiche irresponsabili del centro-sinistra stanno costando caro alla popolazione

Sta accadendo quello che l’UDC aveva previsto: i prezzi dell’elettricità stanno aumentando in modo massiccio in tutta la Svizzera. Si tratta di una conseguenza diretta della politica energetica ideologica e della politica irresponsabile sull’immigrazione dell’attuale maggioranza di centro-sinistra. Con la nuova legge sul clima e la legge sull’energia, il centro-sinistra sta inoltre ingannando la popolazione facendole credere che il fabbisogno energetico della Svizzera, in forte aumento, possa essere soddisfatto solo dalle energie rinnovabili, ad esempio con l’obbligo d’installare pannelli solari su tutti i tetti. In occasione della riunione di Estavayer-le-Lac (FR), il gruppo parlamentare dell’UDC ha deciso di respingere l’estensione di tale obbligo.

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La politica energetica ideologica dell’attuale maggioranza di centro-sinistra in Parlamento sta avendo un impatto sempre maggiore sul portafoglio della popolazione: già nel 2023, i prezzi dell’elettricità sono aumentati in media del 27% (+6 centesimi/kWh). Per una famiglia di quattro persone, la bolletta dell’elettricità è aumentata di 261 Franchi, arrivando a 1’215 Franchi. Per il 2024, la popolazione svizzera dovrà probabilmente aspettarsi ulteriori aumenti dei prezzi. Si prevede un rincaro del 12% (+3 centesimi/kWh) o 135 Franchi. Complessivamente, ogni economia domestica dovrà affrontare aumenti per circa 400 franchi all’anno.

La causa è la fallimentare Strategia energetica 2050 del centro-sinistra e l’insensata dismissione dell’energia nucleare. Il risultato: abbiamo troppa poca elettricità ed è troppo costosa. La nuova legge sul clima contribuisce ad aggravare la situazione, in quanto la guida e il riscaldamento saranno possibili solo elettricamente nel medio termine – il che porterà a una domanda di elettricità ancora più elevata e a costi ancora più alti. A ciò si aggiunge l’immigrazione di massa: solo nel 2022, oltre 180.000 persone in più sono arrivate in Svizzera, un numero pari a quello degli abitanti della città di Basilea.

Stiamo andando incontro a un’enorme penuria di energia elettrica. Soprattutto nei mesi invernali, disporremo di troppo poca elettricità. Non si può fare affidamento sulle importazioni. I Paesi limitrofi hanno a loro volta troppo poca elettricità e, ai fini della stabilità della rete, non è possibile superare l’importazione annuale di 5 terawattora (TWh).

Con l’accattivante denominazione di “Legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili”, la maggioranza di centro-sinistra sta cercando di ingannare la popolazione facendole credere che la crescente domanda di elettricità possa essere soddisfatta esclusivamente dal sole, dal vento e dall’acqua – ad esempio, introducendo un obbligo d’installazione di pannelli fotovoltaici su tutti i tetti in Svizzera. È vero che il gruppo dell’UDC in seno al Parlamento federale sostiene in linea di principio una formulazione pragmatica della legge federale. Tuttavia, è del tutto ingenuo credere che il crescente fabbisogno energetico della Svizzera possa essere soddisfatto solo attraverso l’espansione delle energie rinnovabili. Secondo l’UDC, la massiccia estensione dell’obbligo d’installazione di pannelli solari prevista dalla legge non è necessaria e non consente di raggiungere gli obiettivi prefissati. Se il Consiglio Nazionale manterrà tale obbligo recentemente adottato, l’UDC respingerà la legge.

Successo per le PMI: grazie all’UDC, le aziende saranno sgravate in futuro
L’UDC si è adoperata con successo in Parlamento per la riduzione della burocrazia a carico delle aziende, in particolare delle PMI. Nella sessione autunnale, il Parlamento discuterà la Legge sullo sgravio delle imprese (LSgrI), che si rifà alla mozione Sollberger 16.3388 “Progetto di legge federale per ridurre la densità normativa e agevolare lo sgravio amministrativo delle imprese”. Le misure dovranno essere applicate sia alle normative future che a quelle attuali.
Il gruppo UDC ha deciso a larga maggioranza di approvare il progetto di legge. Tuttavia, respinge con decisione le mozioni del centro-sinistra – in particolare quelle riguardanti la creazione di un organo di revisione per la stima dei costi normativi e l’inclusione di soggetti privati nella stima dei costi normativi.

Il gruppo concorda anche con l’introduzione di un freno normativo. Ciò consente di creare un ostacolo più marcato per i nuovi decreti che comportano un pesante onere per le aziende. Il Parlamento dovrebbe poter approvare tali decreti solo con una maggioranza qualificata.

Nell’ambito della riunione di due giorni del gruppo parlamentare, i rappresentanti dell’UDC alle Camere federali hanno visitato l’aeroporto di Payerne e hanno avuto modo di conoscere le attività civili e militari dello scalo aereo. In seguito, i membri del gruppo e i due Consiglieri federali Albert Rösti e Guy Parmelin si sono incontrati nel centro storico di Estavayer-le-Lac per uno scambio conviviale con la popolazione durante un’UDC tra la Gente.

 
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