Con un’iniziativa parlamentare, il gruppo UDC alle Camere federali chiede, per la terza volta dal 2003, l’introduzione del referendum finanziario facoltativo a livello federale. Quando il popolo svizzero può dire la sua su importanti progetti di politica finanziaria, le spese e le imposte sono sempre più basse. Gli effetti positivi della democrazia diretta sull’equilibrio delle finanze pubbliche sono conosciuti da molto tempo in Svizzera.
Tutti i decreti federali comportanti crediti per impegni e pacchetti budgetari superiori a un certo importo e provocanti nuove spese uniche (per es. l’acquisto di un nuovo aereo da combattimento, nuovi programmi di pianificazioni ferroviarie, il versamento di miliardi di franchi all’UE, ecc.) oppure nuove spese ricorrenti (per es. le spese per l’aiuto allo sviluppo, per il settore dell’asilo, ecc.) devono essere sottoposte al referendum facoltativo.
Bisognerebbe inoltre esaminare la possibilità di sottoporre al referendum facoltativo anche certi crediti budgetari, delle garanzie e delle cauzioni (per es. per le navi d’alto mare) oltrepassanti un certo importo.
Il referendum finanziario facoltativo imporrà alla Berna federale, per forza di cose, una maggiore disciplina in termini di spese. Risponde perciò a un’urgente necessità.