Editoriale

Il PS, i Verdi, il PLR, il PPD, i Verdi liberali e il PBD vogliono che l’immigrazione di massa continui

Tutti i partiti, tranne l’UDC, hanno rifiutato oggi (25.09.2019) in Consiglio nazionale che la Svizzera gestisca in maniera autonoma l’immigrazione sul suo territorio. In altre parole, il PS, i Verdi, il PLR, il PPD, i Verdi liberali e il PBD accettano le conseguenze disastrose dell’immigrazione esagerata che la Svizzera sta subendo – solo per farsi benvolere dall’UE. Ascoltate e guardate il video (in tedesco) dell’intervento in Consiglio nazionale del consigliere nazionale Albert Rösti, presidente di UDC Svizzera.

Albert Rösti
Albert Rösti
Consigliere nazionale Uetendorf (BE)
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“Sono ancora una volta costretto a procedere a delle correzioni e rettifiche. Comincio il mio esposto con tre constatazioni, perché diversi deputati intervenuti in questo dibattito hanno consapevolmente dato delle false informazioni – come d’altronde è consuetudine in questa tematica. 

  1. Penuria di manodopera qualificata: se il popolo approva l’iniziativa per la limitazione, la Svizzera avrà di nuovo la possibilità di reclutare tutta la manodopera qualificata di cui necessita nei paesi dove essa è disponibile, ossia in particolare in Asia e negli Stati uniti. I contingenti di personale qualificato proveniente da Stati terzi sono stati volontariamente ridotti, signor Pardini. Ciò non ha assolutamente alcun rapporto con l’iniziativa per la limitazione, la quale non impedisce in alcun modo il reclutamento di personale qualificato. 
  2. Si sono pronunciate parole come isolamento e xenofobia. Quando incoraggiamo l’immigrazione facendo venire delle straniere e degli stranieri che non trovano un lavoro e finiscono nell’aiuto sociale, non è un problema loro. Noi diamo dei falsi incentivi, spostiamo il problema sugli stranieri che già risiedono da noi e che sono spinti nella disoccupazione. Conoscete le cifre. Ciò non ha nulla a che vedere con l’isolamento. La Svizzera è sempre stata aperta al mondo, anche prima del 2006, quando gestiva ancora autonomamente l’immigrazione.   
  3. Accordi bilaterali o gestione dell’immigrazione: sarebbe ora di smetterla di dire tali sciocchezze! Esistono circa 120 accordi bilaterali. Si parla sempre di accordi bilaterali. Ma qual è l’accordo più importante? L’accordo di libero scambio, ma questo non è minacciato. E nemmeno gli altri 120 accordi lo sono. La clausola ghigliottina vale unicamente per sei accordi, questi sei accordi non sono assolutamente decisivi per l’economia svizzera. Lo sapete perfettamente. L’UE avrà del resto tutto l’interesse, nel caso l’iniziativa fosse accettata, a mostrarsi conciliante, e rinuncerà alla clausola ghigliottina in meno di un anno. L’accordo bilaterale sui trasporti permette ai veicoli pesanti UE di attraversare la Svizzera a condizioni molto vantaggiose. L’accordo bilaterale sull’agricoltura permette all’UE di vendere il suo formaggio in Svizzera. Quanto alla ricerca scientifica, vogliamo veramente allinearci sulla mediocrità della ricerca UE? Le scuole politecniche federali meritano di meglio, loro che fanno parte delle dieci migliori università del mondo, misurandosi con i migliori istituti di Gran Bretagna e degli Stati uniti. Gli ostacoli tecnici al commercio? Cito qui, ad esempio, il settore della tecnologia medica che ha saputo perfettamente superare questo problema.   

Smettetela di moltiplicare i falsi pretesti e proponete finalmente delle soluzioni utili! In questo dibattito non ho sentito alcuna proposta valida per frenare un’immigrazione di un milione di stranieri in 13 anni. Se questa immigrazione prosegue nei prossimi 15 anni, alla fine di questo periodo avremo una Svizzera di 10 milioni d’abitanti. Le nostre infrastrutture non lo sopportano. Il nostro Sistema sanitario non lo sopporta. Il nostro Sistema sociale non lo sopporta. Non avete assolutamente alcuna idea del modo con cui la Svizzera potrà risolvere questi problemi. 

Una tale immigrazione è pericolosa soprattutto per la pace sociale nel nostro paese. Gli ultracinquantenni fanno sempre più fatica a trovare un impiego. Perfino il Consiglio federale e lei, in particolare, signora consigliera federale, avete finito per ammetterlo. Voi riconoscete il problema, ma cercate di nasconderlo a suon di centinaia di milioni di franchi, il costo della rendita-ponte che proponete. La vostra campagna contro l’iniziativa per la limitazione sarà la campagna di voto più costosa di tutti i tempi. Volete nascondere questo problema con una rendita-ponte, mentre chiedete alle donne di lavorare un anno di più e continuate a far entrare in Svizzera manodopera giovane e a buon mercato.

Signor Pardini, come intendete conciliare questi progetti contraddittori? La gente vuole lavoro, i salariati ultracinquantenni vogliono lavoro e non una rendita. A mio avviso, è decisamente scandaloso lanciare un progetto che costerà centinaia di milioni di franchi, solo per tentare di tagliare l’erba sotto ai piedi di questa iniziativa, rifiutando di risolvere il problema della manodopera a buon mercato che affluisce in Svizzera. Vi invito perciò a sostenere questa iniziativa. Anche lei, signor Siegenthaler, che difende la biodiversità. Faccio fatica a comprendere come un contadino possa accettare senza eccepire la cementificazione di migliaia di ettari di terreno.”

Albert Rösti
Albert Rösti
Consigliere nazionale Uetendorf (BE)
 
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