Editoriale

Irresponsabile iniziativa “Per delle multinazionali responsabili”

La cosiddetta “iniziativa per delle multinazionali responsabili” minaccia l’economia, l’impiego e, di conseguenza, la prosperità della Svizzera. È a un gruppo di pretenziosi benpensanti provenienti dalle opere d’assistenza, dai sindacati e dalla sinistra politica che dobbiamo questa azione irresponsabile.

Thomas Matter
Thomas Matter
Consigliere nazionale Meilen (ZH)
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Gli autori dell’iniziativa estremista “per delle multinazionali responsabili” cercano di imporre alle imprese svizzere degli ostacoli assolutamente unici a livello mondiale. Le aziende diventerebbero responsabili di tutte le violazioni possibili e immaginabili dei diritti umanitari e degli standard ambientali. Ma la Svizzera ha già raggiunto in questi campi un livello che tutto il mondo le invidia. La Svizzera è anche invidiata e ammirata a livello internazionale grazie alle sue numerose aziende internazionali che applicano i principi svizzeri della qualità, della puntualità, dell’affidabilità e del rispetto delle basi vitali. D’altronde, solo un paese avente raggiunto una prosperità elevata e che possiede un’economia sana è in grado di proteggere efficacemente l’ambiente e di offrire agli abitanti una vita dignitosa e la sicurezza materiale.

È totalmente fuori luogo evocare delle violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo e delle regole di protezione dell’ambiente, nel contesto delle attività internazionali delle imprese svizzere. Al contrario, sono delle aziende svizzere che, in molti casi, ristabiliscono la stabilità, offrono degli impieghi e delle possibilità di formazione in regioni poco sicure. Lo fanno certamente nel loro interesse, ma anche in quello delle regioni nelle quali si sono installate.

Quando “multinazionale” diventa un insulto
Gli autori di questa iniziativa estremista e i loro sostenitori – delle organizzazioni terzo-mondialiste ed ecologiste, dei rappresentanti di chiese e degli ex-consiglieri federali, dipingono una realtà del tutto deformata. Nelle attività internazionali dell’imprenditoria svizzera, non vedono altro che avidità, sfruttamento e inquinamento dell’ambiente. Nella loro interpretazione, il termine “multinazionale” diventa ingiurioso. Per questi ambienti, multinazionale è sinonimo di anonimato, cattiveria e distruzione. La realtà è ben diversa, perché questa iniziativa colpisce tutte le imprese svizzere, le grandi come le piccole, che offrono migliaia di impieghi e contribuiscono largamente alle entrate fiscali.

Certo, appare ragionevole e giustificato, di primo acchito, esigere dalle imprese un atteggiamento responsabile nei confronti dei diritti dell’uomo e dell’ambiente. Tuttavia, le misure concrete imposte dall’iniziativa “per delle multinazionali responsabili” sono ostili all’economia ed estremamente pericolose per il nostro paese. Si tratta concretamente di obbligare le aziende a procedere a degli esami di diligenza che si estendono su tutta la catena mondiale di distribuzione. Ma non è tutto: anche i fornitori dei fornitori dovrebbero essere esaminati dettagliatamente per verificare se rappresentino un rischio in termini di diritti dell’uomo e di protezione dell’ambiente. Queste verifiche dovrebbero essere oggetto di rapporti pignoli, burocratici ed estremamente onerosi.

Clausola di responsabilità civile per tutte le attività straniere
Nelle loro attività quotidiane, le imprese svizzere – siano esse grandi o piccole – lavorano con molti fornitori sparsi in tutto il mondo. Questa vasta divisione del lavoro è un elemento essenziale del modello di successo che ha fatto la prosperità della Svizzera. L’esagerate “iniziativa per delle multinazionali responsabili” impone una burocrazia onerosa che diventerebbe insostenibile per le imprese, in particolare per le piccole e medie. Questa iniziativa non rafforza assolutamente la responsabilità degli imprenditori: al contrario, la impedisce.

Tutte le aziende sarebbero automaticamente responsabili di presunte violazioni dei diritti dell’uomo e delle norme di protezione dell’ambiente. Una tale responsabilità, senza che ve ne sia bisogno e concernente inoltre delle infrazioni commesse da fornitori o da filiali domiciliati all’estero, sarebbe assolutamente unica al mondo. Delle imprese domiciliate in Svizzera dovrebbero in ogni momento poter dimostrare di avere dato prova di sufficiente “diligenza”, in caso contrario dovrebbero versare risarcimenti e interessi. Una tale costruzione giuridica, che comporta l’inversione dell’onere della prova, sarebbe semplicemente insopportabile per delle aziende svizzere esposte alla concorrenza globale.

Il Consiglio federale e i partiti di destra respingono quindi questa iniziativa estremista “per delle multinazionali responsabili”. La Svizzera intende restare un caso particolare (Sonderfall) nel senso positivo del termine e non diventare il solo paese al modo che distrugge e isola volontariamente la sua economia.

Thomas Matter
Thomas Matter
Consigliere nazionale Meilen (ZH)
 
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