Premi di cassa malati più alti per i Cantoni rurali

L’iniziativa sui premi di cassa malati lanciata del PS è molto pericolosa: crea una maggiore ridistribuzione degli oneri tra i cantoni e penalizza la popolazione rurale che non corre dal medico per ogni cerotto d’applicare.

Tiziano Galeazzi
Tiziano Galeazzi
Lugano (TI)
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I costi sanitari per persona variano notevolmente da cantone a cantone. In testa vi è Basilea Città – cantone guidato dalla sinistra e dai verdi  – dove le prestazioni nette per persona assicurata ammontano a ben 4’566 franchi. La media di tutti i cantoni svizzeri è inferiore di circa 1’000 franchi: 3’591 franchi. Ciò significa che in media un basilese si reca molto più spesso dal medico o in ospedale oppure consuma molte più prestazioni: di conseguenza, i costi sono più elevati e così anche i premi di assicurazione sanitaria. Il premio medio a Basilea Città è di 451 franchi al mese. A San Gallo, invece, è di 318 franchi.

È sorprendente che i cantoni rurali e conservatori abbiano costi sanitari pro capite molto più bassi e quindi premi medi significativamente inferiori. Questa iniziativa che andremo a votare il prossimo 9 giugno, è quindi molto dannosa: penalizzerebbe proprio i Cantoni che economizzano maggiormente, perché in futuro riceverebbero meno contributi federali. I cantoni con elevati costi sanitari pro capite ne trarranno evidentemente vantaggio, creando quindi sistematicamente falsi incentivi.

Se passasse il SI, si creerebbe un maggiore centralismo e una maggiore ridistribuzione. I perdenti di questa iniziativa sono quindi chiaramente i cantoni più rurali e quindi anche gli assicurati che non corrono dal medico per ogni disturbo.

I residenti dei cantoni più risparmiatori beneficiano di premi più bassi. È vero. I ginevrini (premio medio 454 franchi) non sono fondamentalmente più malati degli appenzellesi (premio medio 246 franchi). Si contrappone quindi il principio del diritto alla responsabilità personale.

L’iniziativa sui premi del PS distruggerebbe queste differenze: penalizzerebbe i cantoni in cui la popolazione si assume maggiori responsabilità personali per ottimizzare le cure mediche.

Pertanto diciamo un chiaro NO, il prossimo 9 giugno, all’iniziativa della sinistra che non risolverebbe il vero problema dell’aumento dei premi di cassa malati, ma sposterebbe semplicemente il problema scaricandolo sui cantoni più virtuosi.

Tiziano Galeazzi
Tiziano Galeazzi
Lugano (TI)
 
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