L’UDC simboleggia la libertà e la sicurezza. Nella nostra epoca segnata dalle migrazioni di intere popolazioni e da una mescolanza di culture, la salvaguardia della libertà e della sicurezza esige una lotta costante. La libertà e la sicurezza costituiscono la base del nostro eccezionale livello di prosperità. La libertà e la sicurezza sono le garanti di una nuova forza innovatrice e della creazione di plusvalori del nostro ceto medio e delle nostre PMI. La libertà e la sicurezza sono anche dei vantaggi economici unici, di cui beneficiano i gruppi industriali mondiali insediati in Svizzera, creatori di migliaia di posti di lavoro. La libertà e la sicurezza figurano quindi in testa all’elenco delle azioni e degli obiettivi definiti nel nostro programma per la prossima legislatura.
La vita quotidiana in Svizzera è costellata di treni sovraccarichi e di strade intasate, da raggruppamenti di richiedenti l’asilo girovaganti sulle piazze pubbliche e nelle stazioni. Un numero crescente di lavoratori ultracinquantenni non trova più lavoro e dei giovani diplomati soffrono tutte le pene del mondo per trovare un impiego adeguato alla loro formazione. Il canton Ticino ne è un esempio lampante. La libera circolazione delle persone, l’immigrazione incontrollata, l’assenza di controlli alle frontiere, l’insufficiente integrazione dei richiedenti l’asilo e, di conseguenza, l’emergere di società parallele, minacciano tanto la sicurezza quanto la libertà del nostro paese. Non sorprende quindi che, in tale situazione, i temi degli stranieri e dei rifugiati siano quelli che più preoccupano le Svizzere e gli Svizzeri, seguiti di misura dal futuro dell’AVS e della sanità pubblica.
La preferenza nazionale è diventata una preferenza straniera
Nonostante l’alta congiuntura di cui ancora beneficia il nostro paese, sempre più Svizzere e Svizzeri risentono molto direttamente la pressione dell’immigrazione. I lavoratori ultracinquantenni fanno sempre più fatica a trovare un impiego. Un numero rilevante di loro si è trovato negli ultimi anni a esaurire il diritto all’indennità di disoccupazione. Il numero di assistiti sociali fra gli ultracinquantenni è passato da circa 30’500 nel 2011 a 54’615 nel 2017. Latra realtà che colpisce: il tasso di disoccupazione in Svizzera è più alto che in Germania e, ciononostante, delle decine di migliaia di stranieri continuano ogni anno a immigrare nel nostro paese esercitando un’ulteriore pressione sul mercato del lavoro.
Non è quindi un caso che la maggioranza della popolazione e dei cantoni abbia accettato l’iniziativa contro l’immigrazione di massa per adattare la Costituzione federale affinché la Svizzera possa di nuovo gestire autonomamente l’immigrazione nel suo territorio. Il Parlamento non s’è fatto scrupoli nell’invertire completamente l’obiettivo dell’iniziativa: la preferenza nazionale chiesta dall’iniziativa è diventata una preferenza straniera e, per buona misura, è stato creato un ufficio di collocamento per i frontalieri. L’iniziativa per la limitazione depositata dall’UDC nel 2018, mira a correggere questa assurdità nel corso della prossima legislatura, eliminando la libera circolazione delle persone per garantire durevolmente la libertà e la sicurezza in Svizzera.