La Svizzera è sulla buona strada. È addirittura esemplare in termini di emissioni di CO2 per la semplice ragione che la sua produzione energetica ne produce ben poche. Anche se il suo livello di emissioni di gas a effetto serra è già molto basso, la Svizzera continua a fare progressi: in 10 anni, le emissioni pro capite di CO2 sono diminuite del 24%, quasi il 2,5% all’anno, e questa tendenza non si arresta. Questo fatto non ha impedito alla maggioranza di sinistra in parlamento di adottare la nuova Legge sul CO2 con lo scopo di imporre ai cittadini tasse e imposte sempre più elevate, ridistribuendo miliardi di Franchi e aumentando la burocrazia.
La nuova legge porterà ad un aumento di 12 centesimi al litro sul prezzo del carburante. Versiamo già 89 centesimi al litro di carburante allo Stato. Altri 4 centesimi vanno al fondo nazionale per le strade. Questi prelievi sono già stati approvati in precedenza. Insieme ai 12 centesimi imposti dalla Legge sul CO2, pagheremo quindi un totale di 105 centesimi allo Stato per litro di carburante. Questo aumento costerà alla famiglia media tra i 200 e i 300 Franchi all’anno, a seconda del consumo.
Per approvare una tale legge, bisogna essere un socialista convinto o uno di coloro che ne approfitteranno. L’esempio di HotellerieSuisse è lampante e rivela un aspetto particolarmente vergognoso della politica. Per invitare le associazioni di categoria a sostenere la legge, il legislatore le sta adescando con una ridistribuzione dei fondi raccolti dalla Legge sul CO2. Questa pratica è doppiamente dannosa per le altre PMI e per la popolazione svizzera, che non solo devono sostenere gli investimenti imposti loro dalla legge, ma devono anche pagare le sovvenzioni concesse alle associazioni “comprate”. HotellerieSuisse, per esempio, si sta rivolgendo ai Consiglieri nazionali e ai Consiglieri agli Stati, chiedendo denaro pubblico a causa dei “considerevoli investimenti supplementari che sono stati fatti in seguito al massiccio inasprimento delle norme immobiliari da parte del legislatore”. Chiaramente, la campagna di accattonaggio dell’organizzazione ha dato i suoi frutti, perché nel suo comunicato stampa non esita a raccomandare l’accettazione della “legge sostenibile sul CO2”. Come lei, ci sono molte altre organizzazioni professionali che sono state comprate dalla politica e che beneficiano direttamente della legge sul CO2.
La conseguenza di questa politica socialista è che un numero crescente di settori economici stanno sono sempre più dipendenti dallo Stato. Il settore dell’asilo, la sanità pubblica, i trasporti pubblici, l’amministrazione federale e molti altri profittatori statali si espandono mentre l’economia privata ristagna. Sono anni che la Svizzera non vede una vera crescita economica privata. Solo lo Stato, le imprese statali e le industrie sovvenzionate, ingrassate dalla ridistribuzione di miliardi di franchi di denaro dei contribuenti, sono in crescita. Questo non può funzionare a lungo termine. I maggiori oneri derivanti da questa politica non riguardano solo le imprese ma anche e soprattutto i proprietari di case, gli inquilini, gli automobilisti e i passeggeri delle compagnie aeree. Questi enormi prelievi indeboliscono l’economia svizzera, soprattutto perché, oltre alle nuove tasse, la legge crea una serie di ostacoli burocratici e aumenta il numero di regolamenti e divieti – per esempio, il divieto relativo ai sistemi di riscaldamento a olio.
Ciò che mi disturba personalmente è che i sostenitori di questa legge si presentano come i salvatori della patria. Vi posso giurare che questa legge non salverà il mondo. Non risolverà il ben che minimo problema. Avrà effetto zero sul clima. La Cina da sola produce 275 volte più gas a effetto serra della Svizzera. Mentre noi parliamo qui, la Cina, incoraggiata dalla delocalizzazione delle industrie in paesi a basso salario, sta costruendo 120 nuove centrali a carbone che emetteranno ogni anno 20 volte più CO2 dell’intera Svizzera. Curiosamente, i sostenitori della legge sul CO2 evitano accuratamente di rispondere a questo argomento. Il loro silenzio conferma che la protezione del clima non è la loro preoccupazione principale. Sono interessati soprattutto a far intervenire lo Stato in modo massiccio e a distribuire miliardi di Franchi. Purtroppo, devo dire, signora Mettler, che lei e i suoi amici politici non avete molto in chiaro i mezzi tecnici di cui disponiamo per ridurre le emissioni di CO2 in modo rapido ed efficace senza distribuire miliardi di Franchi. Il problema delle emissioni di CO2 può essere risolto in Svizzera in modo pragmatico. Ho fatto notare all’inizio che la Svizzera è già sulla strada giusta senza farci soffocare dalla burocrazia e senza dover ridistribuire miliardi. Abbiamo i mezzi per accelerare questo sviluppo attraverso la legislazione. Tuttavia, gli autori della nuova legge hanno voluto allestire sin dall’inizio una gigantesca macchina per ridistribuire il denaro dei contribuenti. Non sono mai stati interessati ai mezzi tecnici per raggiungere il loro obiettivo.
L’UDC non supporta l’inquinamento. Al contrario, ogni membro dell’UDC ha il pollice verde. Io stesso vivo in un piccolo villaggio proprio accanto a una foresta. Sono cresciuto in questo villaggio; vi ho costruito una casa ben isolata e riscaldata senza emissioni e ho un giardino con molte piante. Sono anche nel consiglio di amministrazione di una società che ha acquistato tre camion elettrici. Ho a cuore la natura e il nostro ambiente. Per questo posso dirvi che sosterrò un percorso pragmatico quando questa legge, questa macchina redistributiva ispirata dall’ideologia socialista, sarà sepolta.
La via virtuosa, che ha reso la Svizzera vincente e la sua economia forte, è la via della responsabilità individuale, delle buone idee, dello sviluppo e della tecnologia. Si basa su una legislazione liberale, non su divieti, restrizioni e socialismo.
Se entrerà in vigore, questa legge peggiorerà inevitabilmente la crisi in cui già ci troviamo.
C’è quindi una sola risposta, oggi e il 13 giugno 2021: NO a questa disastrosa legge sul CO2!