Giornale del partito UDC-Parlar chiaro febbraio 2024

No al Trattato di sottomissione all’UE! – Bruxelles e Berna vogliono trasformarci in vassalli

Il nuovo mandato negoziale del Consiglio federale con l’UE è un disastro per la Svizzera: trasforma il nostro Paese in una colonia tributaria di Bruxelles. Non dobbiamo accettarlo in nessun caso.

Il Consiglio federale e l’UE hanno concordato un cosiddetto “Common Understanding”. In inglese! Questo “Common Unterstanding” (intesa comune) è scritta in giuridichese e pullula di espressioni disoneste. Per esempio, una multa o una sanzione viene chiamata “misura compensativa”.

In realtà, il mandato negoziale del Consiglio federale non è altro che una capitolazione a Bruxelles. L’UE tratta il nostro Paese sovrano come una colonia, come un vassallo tributario. Vuole imporci dei giudici stranieri e intaccare la nostra democrazia diretta.

Lo si legge praticamente in ogni riga di questo “Common Understanding”. Ecco una selezione di 12 citazioni con una breve spiegazione di cosa esso significherebbe per la Svizzera:

1. “Soluzioni istituzionali ancorate in ciascuno dei cinque accordi sul mercato interno attuali e nei futuri accordi sul mercato interno”.
Non abbiamo bisogno di una “soluzione istituzionale”. Questo è solo un termine di copertura per il legame istituzionale con l’UE. In altre parole: è un trattato di sottomissione. L’estensione a tutti gli accordi “futuri” priva la Svizzera di qualsiasi libertà.

2. “Obbligo di adottare dinamicamente il diritto”.
“L’adozione dinamica del diritto” è un modo abbreviato per dire che la Svizzera deve adottare automaticamente il diritto dell’UE. L’UE comanda, la Svizzera esegue. Questo viola la nostra sovranità e distrugge la nostra democrazia diretta. La Svizzera sta rinunciando a se stessa.

3. “… il tribunale arbitrale dovrebbe sottoporre la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea per una decisione; quest’ultima sarebbe vincolante per il tribunale arbitrale”.
Chi ha l’ultima parola ha il potere. Il potere spetta indubbiamente alla Corte di giustizia europea (CGUE). La sentenza della CGUE è “vincolante”. Ciò significa che la Svizzera si sottomette al tribunale della controparte. Inoltre stabilisce anche che le questioni giuridiche e politiche “… vengono interpretate in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea prima e dopo la firma di questi accordi”. La Svizzera deve quindi non solo accettare giudici stranieri, ma dobbiamo accettare il diritto esistente e futuro e le sentenze passate e future. Così facendo, perdiamo completamente la libertà d’azione e la certezza del diritto.

4. “Un accordo sul contributo finanziario della Svizzera”.
La Svizzera si impegna a trasferire ogni anno il denaro dei contribuenti svizzeri a Bruxelles, sotto forma di “miliardo di coesione”, per il fatiscente e corrotto sistema dell’UE.

5.”Un nuovo equilibrio di diritti e doveri”.
Dal punto di vista dell’UE, è assolutamente chiaro che in futuro la Svizzera dovrà avere più obblighi che diritti. Bruxelles non vede la Svizzera come un partner paritario, ma come un vassallo e una mucca da mungere. Non dobbiamo accettarlo in nessun caso.

6. “Partecipazione della Svizzera a tutti i meccanismi pertinenti dell’UE”.
I “meccanismi” sono l’espressione di una burocrazia tecnocratica. In termini di politica statale e democratica, sono pericolosi: la Svizzera non ha bisogno di “meccanismi UE”, ma di una politica democratica indipendente. Da noi è il popolo a comandare, non un qualche anonimo funzionario di Bruxelles.

7. “La Commissione europea e la Svizzera concordono che tutti gli accordi sul mercato interno esistenti e futuri debbano essere considerati come un insieme coerente …”.
Questa fusione di tutti gli accordi vecchi e nuovi è assolutamente inaccettabile: equivale all’introduzione di una sorta di “super ghigliottina”. La Svizzera non avrebbe più il diritto di rescindere o rinegoziare singoli accordi come la libera circolazione delle persone. Saremmo impigliati come pesci nella rete dell’UE.

8. “… di adottare una selezione di misure compensative proporzionate nell’accordo in questione o in qualsiasi altro accordo sul mercato interno”.
“Misure compensative”: questo è il termine utilizzato dall’UE per indicare le misure punitive e le sanzioni contro la Svizzera nel caso in cui decida democraticamente in modo diverso da come vuole l’UE. Tali sanzioni contro le decisioni popolari non favorevoli all’UE non sono compatibili con il nostro sistema democratico diretto. L’UE dimostra così il suo disdegno per la vera democrazia.

9. “… che è prevista l’adozione dinamica da parte della Svizzera degli atti giuridici dell’UE esistenti e futuri nel settore della libera circolazione delle persone”.
In parole povere, questo significa che alla Svizzera non è consentito controllare l’immigrazione in modo indipendente – il che significa che perdiamo la libertà di decidere proprio in quella materia politica che ci causa più problemi. Ad esempio, dovremmo adottare in larga misura la famigerata “direttiva sulla cittadinanza dell’UE” e concedere agli immigrati dell’UE ancora più diritti e benefici sociali.

10. “La Svizzera dichiara unilateralmente che, con questa eccezione, potrebbe adottare la direttiva 2004/38/CE nella situazione attuale senza modificare la Costituzione federale svizzera”.
La Svizzera si impegna così a seguire l’UE in materia di immigrazione e a non rispettare la Costituzione federale. Anche se il popolo svizzero ha accettato l’iniziativa sull’immigrazione di massa! L’iniziativa popolare “No a 10 milioni di Svizzera! (iniziativa per la sostenibilità)” non verrebbe accettata dall’UE. Questo dimostra come il mandato negoziale non tenga conto della democrazia svizzera e delle sue istituzioni.

11. “L’esame di qualsiasi aiuto di Stato dovrebbe basarsi, nell’ambito del campo di applicazione sopra descritto, su regole sostanziali e procedurali equivalenti a quelle applicabili nell’UE”.
L’adozione dei regolamenti dell’UE sugli aiuti di Stato pone enormi problemi soprattutto ai Cantoni, ad esempio nel caso delle banche cantonali o delle aziende elettriche statali. Un nuovo accordo quadro indebolirebbe in generale l’influenza politica dei Cantoni e minerebbe il federalismo. Anche la nostra concorrenza fiscale è da tempo una spina nel fianco dell’UE.

12. “L’Unione europea e la Svizzera condividono l’idea che si debbano gettare le basi per un contributo finanziario regolare, concordato ed equo da parte della Svizzera per ridurre le disparità economiche e sociali tra le loro regioni”.
Questo “contributo di coesione” che la Svizzera deve versare unilateralmente dimostra che Bruxelles tratta la Svizzera come una colonia da spremere finanziariamente. A nessun altro Paese viene chiesto una simile tassa di accesso. La Svizzera dovrebbe ogni anno pagare centinaia di milioni di franchi, visto che l’UE ha urgente bisogno di denaro. I Paesi dell’UE hanno un debito totale di 13’273 miliardi di euro (al 2022). La Germania, responsabile dei pagamenti, è in crisi e sta governando con un bilancio d’emergenza.

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