Lancio dell’iniziativa popolare federale – «No a una Svizzera da 10 milioni! (iniziativa per la sostenibilità)»

Nel 2022, l’immigrazione di massa nel nostro Paese ha raggiunto un nuovo picco. Sono immigrate in Svizzera oltre 180 000 persone supplementari, con conseguenze devastanti per il nostro piccolo Paese. La maggioranza di centro-sinistra nel Parlamento federale sta alimentando questo sviluppo drammatico, poiché il PLR, il Centro, il PS, i Verdi e i Verdi liberali si rifiutano di attuare il mandato costituzionale che prevede di controllare l’immigrazione in modo indipendente. L’UDC è l’unico partito ad assumersi le proprie responsabilità. Con il lancio odierno dell’«iniziativa per la sostenibilità», mostra concretamente come gestire l’immigrazione. Abbiamo bisogno di un’immigrazione che sia utile al nostro Paese.

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Nel nostro piccolo Paese vivono oggi 9 milioni di persone. E sebbene la Svizzera stia letteralmente scoppiando, l’immigrazione massiccia continua. Solo lo scorso anno, sono arrivate in Svizzera oltre 180 000 persone supplementari. In occasione della conferenza stampa per il lancio dell’iniziativa per la sostenibilità il consigliere nazionale Thomas Matter (ZH) l’ha detto a chiare lettere: «L’immigrazione massiccia e incontrollata è la causa principale dei problemi più urgenti e importanti di cui soffre la Svizzera».

L’immigrazione di massa degli ultimi 15 anni ha aggravato considerevolmente la situazione della popolazione svizzera in quasi tutti i settori della vita quotidiana:

– Carenza di alloggi: a causa del massiccio aumento della domanda causato dall’immigrazione, nel nostro Paese non ci sono quasi più appartamenti liberi e accessibili. A risentirne sono in particolare coloro che hanno un salario «normale», le famiglie, le famiglie monoparentali e gli anziani.

– Consumo di energia e di elettricità: solo l’immigrazione degli ultimi 20 anni ha assorbito una quantità di elettricità pari a quella generata dalla centrale nucleare di Gösgen. Oggi l’elettricità è insufficiente e troppo costosa. A causa della politica energetica irrealistica e ideologica della maggioranza di centro-sinistra, la situazione continuerà a peggiorare.

– Le infrastrutture sono al limite: gli ingorghi stradali sono raddoppiati nel giro di 10 anni. Ma invece di controllare finalmente l’immigrazione, le autostrade verranno ampliate con miliardi di franchi dei contribuenti, mentre la sinistra, con la sua politica anti-auto, sta causando ancora più caos sulle strade. I trasporti pubblici dovranno far fronte a miliardi di investimenti perché, anche in questo caso, la massiccia immigrazione ha causato limiti di capacità.

– Assistenza sanitaria: anche in questo caso, l’immigrazione di massa sta causando un aumento dei costi. Le 180 000 persone in più che sono arrivate in Svizzera lo scorso anno avranno bisogno di medici, dentisti, ospedali, case di riposo e così via. Questo fa capire che la carenza di manodopera qualificata, soprattutto nel settore sanitario, è di fatto un circolo vizioso.

– Istruzione: diventa sempre più difficile trasmettere conoscenze nelle classi scolastiche – in molti luoghi ormai solo due o tre bambini non hanno un background migratorio e parlano una lingua nazionale svizzera.

– Costi sociali: anche in questo caso, i costi stanno esplodendo. Ad esempio, l’assicurazione per l’invalidità o l’assicurazione contro la disoccupazione sono sollecitate molto di più dagli stranieri che non dagli Svizzeri.

– Carenza di manodopera qualificata: non solo nel settore sanitario, ovunque si registra una carenza di lavoratori specializzati – questa è una conseguenza diretta dell’immigrazione di massa. Il fatto che la metà degli immigrati non abbia un lavoro retribuito, e che quelli che hanno un impiego lavorino sempre più spesso a tempo parziale, aggrava ulteriormente la carenza di manodopera qualificata.

– Sicurezza: nelle statistiche sulla criminalità – compresi i reati gravi – e nelle carceri, così come nella violenza domestica, gli immigrati sono rappresentati in modo sproporzionato rispetto alla loro quota sulla popolazione totale.

– Benessere: il benessere della popolazione svizzera – misurato in termini di prodotto interno lordo pro capite – non è praticamente cresciuto dall’introduzione della libera circolazione delle persone nel 2007.

«Se non poniamo finalmente un freno all’immigrazione, la Svizzera si troverà presto ad affrontare una popolazione di 10 milioni di persone», afferma il consigliere nazionale e presidente del gruppo parlamentare dell’UDC Thomas Aeschi (ZG). «Abbiamo bisogno di un’immigrazione che giovi al nostro Paese. L’immigrazione che abbiamo oggi è tutt’altro che sostenibile, sotto ogni punto di vista». Ecco perché l’UDC, insieme al popolo, deve agire ora – lanciando l’iniziativa federale per la sostenibilità «No a una Svizzera da 10 milioni!».

Questo è l’obiettivo dell’iniziativa:

  • a uno sviluppo demografico sostenibile, invece di un’esplosione demografica incontrollata e incontrollabile.
  • a una Svizzera la cui popolazione residente permanente non superi i 10 milioni di persone prima del 2050. 

L’iniziativa per la sostenibilità «No a una Svizzera da 10 milioni!» è fondamentale per la protezione del nostro ambiente, della nostra qualità di vita, del nostro benessere e per un futuro sicuro per noi e per i nostri figli.

Il comitato dell’iniziativa, rappresentato dai quattro consiglieri cazionali dell’UDC Thomas Matter (ZH), Thomas Aeschi (ZG), Manuel Strupler (TG) e Mike Egger (SG), nonché dal presidente dell’UDC del Canton Zurigo, il consigliere cantonale Domenik Ledergerber, ha lanciato l’«iniziativa per la sostenibilità» martedì, 4 luglio 2023, a Berna e l’ha presentata ai rappresentanti dei media.

Foglio firma (PDF)

Testo dell’iniziativa (PDF)

 
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