Editoriale

Legge sul servizio informazioni – Lottare contro le nuove forme di minaccia

La minaccia che grava sul nostro paese s’è sensibilmente aggravata in questi ultimi anni. Le forme di minaccia sono diventate più complesse e i tempi d’allerta sono più brevi. Per prevenire questi nuovi pericoli, la Confederazione e i cantoni hanno bisogno di informazioni precoci. Bisogna quindi dare al servizio informazioni della Confederazione (SIC) dei mezzi moderni che gli permettano di garantire la sicurezza della Svizzera. Essendo stato lanciato il referendum contro la nuova legge federale sul servizio informazioni, il popolo dovrà votare il 25 settembre 2016.

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In questo dibattito sulla nuova legge sul servizio informazioni, lo Stato è regolarmente denigrato come se fosse un nemico della libertà. Gli avversari della nuova legge moltiplicano alla leggera delle critiche irrealistiche e parlano di “pieni poteri” dati alla Confederazione o di “massiccia sorveglianza” della popolazione. Queste accuse gratuite dissimulano la reale posta in gioco di questa riforma, ossia la sicurezza del nostro paese.

Informazioni per chi è chiamato a decidere politicamente
Il SIC è un servizio d’informazioni piccolo ma efficace. Con le sue prestazioni operative e preventive, contribuisce direttamente alla protezione della Svizzera. Il suo mandato comprende l’identificazione precoce e la prevenzione di minacce originate dal terrorismo, dallo spionaggio, dalla diffusione di armi nucleari, biologiche e chimiche, dall’estremismo violento e da cyber-attacchi. La SIC si procura informazioni che toccano la politica di sicurezza, le analizza e ne trasmette i risultati a chi deve decidere politicamente. Grazie alle conoscenze acquisite dal SIC, l’autorità politica può immediatamente ordinare le contromisure adeguate quando è in pericolo la sicurezza della Svizzera.

Dei mezzi moderni per il servizio informazioni
Oggi, il SIC può procurarsi all’interno del paese unicamente delle informazioni che sono accessibili pubblicamente o che sono disponibili presso altre autorità. La nuova legge gli dà dei mezzi più moderni per agire. Il progetto di legge adottato dal Parlamento contiene essenzialmente le novità seguenti: 

  • base legale globale pour il SIC;
  • nuovo orientamento della ricerca d’informazioni: non si fa più in primo luogo una distinzione fra le minacce interne e quelle provenienti dall’estero, bensì si differenzia l’estremismo violento che tocca la Svizzera da una parte, dalle minacce rimanenti e dai compiti da svolgere, dall’altra;
  • adozione di nuove misure di ricerca d’informazioni nel campo del terrorismo, dei servizi d’informazione proibiti, della diffusione di armi nucleari, biologiche e chimiche, come pure dei cyber-attacchi o della protezione della piazza economica, industriale e finanziaria svizzera. Queste nuove misure di ricerca d’informazioni sono necessarie dal punto di vista del Consiglio federale. Gli strumenti a disposizione oggi non bastano più a svolgere i compiti preventivi del SIC di fronte degli attori sempre più aggressivi che minacciano la sicurezza interna o esterna della Svizzera. Un’istanza giudiziaria e politica dovrà decidere di caso in caso se autorizzare il ricorso a queste nuove misure. In altre parole, le misure sono sottoposte a un controllo giudiziario e politico;  
  • raccolta e conservazione differenziata dei dati: il progetto prevede che le informazioni ricercate dal SIC o che gli sono state comunicate, siano depositate in un insieme di sistemi informatici in funzione della loro tematica, della loro fonte e della loro sensibilità. Prima che dei dati personali raccolti dal SIC possano esercitare il loro effetto all’esterno, essi devono essere verificati per ciò che riguarda la loro esattezza e il loro significato. I dati che il SIC s’è procurato tramite una misura esigente un’autorizzazione preventiva sono trattati separatamente e sono accessibili unicamente agli specialisti del SIC a livello interno;
  • la nuova legge rafforza contemporaneamente il controllo del servizio informazioni. Le attività del SIC sono sottoposte a un triplo controllo, ossia da parte del dipartimento di tutela, del Consiglio federale e della delegazione delle commissioni della gestione del parlamento. Tanto la sorveglianza del servizio informazioni che la delegazione delle commissioni della gestione hanno totale accesso alle attività e ai documenti del SIC. Questi meccanismi mirano a garantire la legalità e la proporzionalità delle attività del SIC.

Conclusione
La nuova legge rafforza la sicurezza interna ed esterna della Svizzera, conformemente alla minaccia esistente. Riflettendoci, si deve constatare che la libertà e la sicurezza non sono per nulla contraddittorie o incompatibili. Al contrario, la libertà e la sicurezza si completano a vicenda. Si può addirittura dire che dipendono l’una dall’altra. Non c’è libertà senza sicurezza. La Svizzera ha bisogno di questa legge.

 
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