La nuova legge sui media elettronici che il Consiglio federale ha messo in consultazione oggi (22.06.2018), permetterà al governo di disciplinare Internet e di sovvenzionare delle aziende mediatiche supplementari. L’UDC si oppone con determinazione a queste tendenze alla statalizzazione nel settore mediatico. Un sostegno ai media da parte dello Stato è un errore fondamentale: esso crea degli incentivi controproducenti e provoca delle pericolose dipendenze. D’altronde, il Consiglio federale non ha alcuna competenza costituzionale per agire in questo settore. Con questo progetto di legge sui media, il Consiglio federale vuole ridurre la libertà di Internet. Le offerte mediatiche in linea che comportano molte sequenze audiovisive saranno sostenute finanziariamente, mentre che le produzioni mediatiche composte soprattutto da testi non avranno diritto a questo sostegno. Questo progetto è tanto avventato quanto inutile.
Invece di chiarire finalmente il mandato di servizio pubblico, il Consiglio federale tenta addirittura, mediante questa legge sui media elettronici, di estenderlo al settore in online. I media online – quindi anche tutte le case editrici – potranno concorrere per ottenere dei mandati di prestazione. Con questo subdolo modo di agire, il Consiglio federale cerca di regolamentare anche la stampa scritta. Ma, secondo un avviso oggi ampiamente condiviso, il governo non dispone di alcuna competenza costituzionale in materia.
Il settore online si distingue proprio per le innumerevoli offerte mediatiche e per l’enorme diversità. Accanto a delle case editrici note, molti altri produttori si attivano su questo mercato. Queste piccole aziende sono spesso redditizie e innovative. Le leggi del mercato agiscono dunque perfettamente in questo settore. Ciò nondimeno, la Confederazione vuole sostenere finanziariamente i progetti di sua scelta. Lo scopo, inconfessato ma evidente, è quello di manipolare questo settore dando la preferenza alle offerte online che piacciono al governo, sfavorendo quelle a esso non gradite. Dei produttori attivi sul mercato saranno messi in concorrenza da produttori sovvenzionati. Una mostruosità!
La diversità e la libertà dei media esigono la totale indipendenza finanziaria dallo Stato. E la legge sui media ha esattamente l’effetto opposto. L’UDC respingerà perciò questo progetto nell’ambito della procedura di consultazione e farà le sue proposte per aumentare la libertà imprenditoriale e garantire così la diversità dell’offerta.