Politica d’asilo: un cambio di rotta è indispensabile

Edizione straordinaria Edizione straordinaria settembre 2023: NO a una Svizzera da 10 milioni!

Presto raggiungeremo le 40’000 richieste d’asilo, con i Comuni e le Autorità sovraccariche: la situazione nel settore della migrazione è drammatica. Anche l’UE sta discutendo un riorientamento della sua politica d’asilo. Mentre a Berna non succede nulla. Quando il Consiglio federale si assumerà finalmente le sue responsabilità?

I movimenti migratori globali stanno aumentando in modo massiccio. Centinaia di migliaia di persone entrano in Europa. Chi si spinge così lontano lo fa di solito per ragioni molto chiare. Anche se questi immigrati giungono da noi tramite la procedura di asilo, si tratta di migranti economici. Sperano in prospettive migliori e in una maggiore prosperità e lo sanno: una volta arrivati in Svizzera, sanno di poter restare. Anche senza reali motivi per richiedere l’asilo, non saranno mai rinviati nel loro Paese d’origine. Il soggiorno permanente in Europa è garantito – amaca sociale inclusa.

Una volta giunti qui, si può restare
Negli ultimi 20 anni, 100’690 persone sono state «ammesse provvisoriamente» nonostante una domanda d’asilo respinta. Quasi tutti sono ancora qui: 7’000 di loro hanno persino ricevuto il passaporto svizzero! La maggior parte dei migranti richiedenti l’asilo resta qui per sempre – e il nostro sistema d’asilo fornisce le condizioni per farlo.

Le autorità si voltano dall’altra parte e non fanno nulla per correggere questa aberrazione. Da anni spendiamo enormi somme di denaro per applicare il diritto d’asilo, ma difficilmente riusciamo a influenzare chi arriva in Svizzera: «Questo significa che arrivano in Svizzera per un soggiorno più o meno lungo persone che, alla luce del mercato del lavoro e del loro background sociale, non sono affatto richieste qui» (NZZ, 12.2.2003). In una sola frase: arrivano troppe persone e, soprattutto, quelle sbagliate.

Riorientamento della politica d’asilo
Le modifiche procedurali non sono più in grado di affrontare i problemi del settore della migrazione. Le nostre leggi sono obsolete. Abbiamo bisogno di un ripensamento radicale a tutto il sistema. I potenziali migranti non devono più essere incentivati a venire in Europa. Questo include l’esternalizzazione delle procedure d’asilo.

L’UE intende svolgere in futuro tutte le procedure presso la frontiera esterna dell’area Schengen. È discutibile se ciò sarà sufficiente. Il metodo britannico di gestire tutte le procedure in Ruanda sembra più promettente. In questo modo, il Governo britannico vuole dissuadere gli immigrati clandestini dall’attraversare la Manica. Anche la Svizzera deve affrontare la questione relativa alll’esternalizzazione delle procedure d’asilo. Questo è l’unico modo per fermare il traffico criminale e la tratta organizzata di esseri umani.

Se ci concentriamo costantemente sull’assistenza locale, chi ha bisogno può essere aiutato in modo più mirato. Aiuto e protezione non significano contemporaneamente accoglienza: dobbiamo abbandonare questo assunto ormai superato.

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Circa l‘autore
Marchesi Piero
UDC Consigliere nazionale (TI)
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