Comunicato stampa

Denunciare, lavorare e rimettere ordine – affinché la Svizzera rimanga la Svizzera

Più di 500 Svizzere e Svizzeri provenienti da tutte le regioni del paese si sono riuniti oggi (24.03.2018) a Klosters (GR) per l’assemblea dei delegati dell’UDC. Non rimangono che 575 giorni alle elezioni federali del 20 ottobre 2019. Sarà l’ora di una scelta importante per il nostro paese, perché il Consiglio federale e la classe politica si apprestano ad accettare che Bruxelles agisca come legislatore in Svizzera. Essi abbandonano così la caratteristica essenziale che ha fatto della Svizzera ciò che è oggi: la democrazia diretta con i suoi ampi diritti accordati alle cittadine e ai cittadini. Da noi, il popolo sovrano decide le leggi e le regole valide nel nostro paese . e non Bruxelles. Questo sistema è stato ampiamente collaudato, ha dato buona prova di sé e dobbiamo difenderlo.

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È con questo obiettivo che bisogna mettersi al lavoro, denunciare le disfunzioni e rimettere ordine nel nostro paese, portare alla luce le pastette nocive e fare completa luce sui problemi che si tenta di dissimulare, che si tratti dell’aiuto sociale nei comuni o di un’eccessiva protezione dei dati che ci lega mani e piedi o delle scuole o che si assumono degli operatori sociali invece di fare ordine con una politica migratoria chiara, facendo rigorosamente rispettare le regole e sostenendo la responsabilità individuale. Bisogna sostenere i cantoni che lottano contro il potere della Confederazione e battersi contro uno Stato tentacolare di cui si cerca di nascondere gli eccessi con dei giochi di prestigio, mentre che si tratta puramente e semplicemente di un apparato pletorico fine a sé stesso.

Tocca all’UDC denunciare e combattere i tentativi delle autorità e dei parlamentari di tutti i livelli, di esautorare il popolo del potere politico. I violatori della Costituzione federale e gli affossatori della democrazia devono essere citati per nome e la loro rielezione nel 2019 deve essere impedita. Ecco il solo modo di salvaguardare i pilastri essenziali del nostro paese, ossia l’indipendenza, l’autodeterminazione e la libertà, grazie alla democrazia diretta.

Il motto dell’UDC è stato lanciato da Adrian Amstutz (BE), consigliere nazionale e responsabile della campagna elettorale, nel suo discorso di oggi: “Denunciare, lavorare e mettere ordine – affinché la Svizzera rimanga la Svizzera”.

Altri oratori intervenuti a questa assemblea dei delegati hanno sottolineato l’importanza di cittadini liberi e indipendenti, di un’agricoltura e di imprenditori liberi, e di comuni e cantoni autonomi, per l’indipendenza della Svizzera nel suo insieme.

Conformemente alla scadenza ordinaria dei due anni, gli organi di UDC Svizzera sono stati ricomposti. L’Ufficio della Direzione del partito è stato rieletto dai delegati e comprende ora le persone seguenti:

Un omaggio è stato reso a Christoph Blocher, già consigliere federale, Walter Frey, già consigliere nazionale, e Oskar Freysinger, già consigliere di Stato, che lasciano l’Ufficio della Direzione del partito dopo avervi fatto parte per molti anni. Il loro impegno infaticabile a favore di una Svizzera libera e indipendente ha segnato il nostro paese e l’UDC in questi ultimi decenni.

Le dimissioni di questi tre membri dell’Ufficio della Direzione del partito non significa che cesseranno di battersi per l’indipendenza della Svizzera. Il già consigliere federale Christoph Blocher si concentrerà in futuro con ancora più vigore sulla lotta contro l’adesione strisciante all’UE, con il suo comitato UE-NO, affinché la svizzera rimanga la Svizzera.

 
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